Meno di una settimana dopo l’ammutinamento del 24 giugno scorso, il presidente russo Vladimir Putin avrebbe incontrato i mercenari della compagnia Wagner per offrire loro la possibilità di continuare a combattere in Ucraina, ma con un altro leader al posto di Evgenij Prigozhin.
A riferirlo è il quotidiano moscovita Kommersant, rivelando alcune indiscrezioni relative all’incontro (confermato dalla presidenza russa) tra Putin e i combattenti rivoltosi tenutosi al Cremlino lo scorso 29 giugno.
Secondo la ricostruzione del portavoce di Putin, Dmitrij Peskov, in quell’occasione i mercenari avrebbero ribadito la loro fedeltà a Putin. Il capo di Stato russo ha però rivelato a un giornalista di Kommersant, Andrej Kolesnikov, che tanto il futuro di Prigozhin quanto quello della Wagner sembrava fortemente in dubbio. “La Wagner non esiste”, ha risposto Putin a una domanda sul futuro impiego in battaglia dei mercenari. “Non esiste una legge sulle organizzazioni militari private. Semplicemente non esiste”.
Sempre il 29 giugno, il leader russo sostiene di aver proposto ai Wagneriani diverse opzioni per continuare a combattere al fronte. L’idea fondamentale era quella di rimuovere Prigozhin e far assumere il comando della compagnia a un tale “Sedoi” (o “capelli grigi”) – nome di battaglia di Andrei Troshev, anche lui pietroburghese (come Putin e Prigozhin) e alto comandante della Wagner nonché veterano pluridecorato delle guerre in Afghanistan e Cecenia.
“Non sarebbe cambiato nulla per loro. Sarebbero stati guidati dalla stessa persona che era stata il loro vero comandante per tutto quel tempo”, ha affermato Putin al quotidiano. Molti dei comandanti avrebbero fatto un cenno di assenso alla sua proposta, ma Prigozhin, che era seduto in prima fila, ha risposto con un no ‘collettivo’.
Eppure il “cuoco di Putin” rimane al momento ancora irreperibile, nonostante l’accordo mediato dal presidente bielorusso Lukashenko ne prevedesse l’esilio a Minsk. Una vicenda che ha persino ispirato l’ironia del presidente statunitense Joe Biden: “Se fossi in lui, farei attenzione a quello che mangio“, ha scherzato il capo della Casa Bianca, che poi ha aggiunto: “Scherzi a parte… credo che nessuno di noi sappia con certezza quale sia il futuro di Prigozhin in Russia”.