Brucia la “Venere degli stracci”. L’opera dell’artista Michelangelo Pistoletto è stata completamente distrutta da un rogo divampato nella mattina di mercoledì a Napoli, in piazza Municipio. L’istallazione artistica si trovava presso il capoluogo partenopeo da alcune settimane, più precisamente dalla fine di giugno.
Le prime fiamme che hanno circondato l’opera sono state avvistate intorno alle 5.30: in pochi minuti, l’incendio ha avvolto totalmente la Venere, generando una imponente nube di fumo nero che ha messo sul chi va là gli abitanti del centro storico. Sul posto sono poi intervenuti i vigili del fuoco che, dopo alcune ore di lavoro, hanno riportato l’area in sicurezza. Stando alle indiscrezioni delle ultime ore, sembrerebbe che non vi sia alcun dubbio sulla natura dell’incendio, sicuramente doloso.
Toccherà ora agli inquirenti ricostruire la dinamica con la quale si è verificato l’episodio. Le forze dell’ordine cercheranno di aiutarsi con le immagini registrate dalle telecamere della videosorveglianza. Resta da capire, invece, quali motivazioni si celano dietro al gesto barbaro dello sconosciuto, o degli sconosciuti, che ha deciso di appiccare il fuoco. C’è chi parla dell’ennesima folle sfida nata sui social network e chi, invece, punta il dito contro “i soliti vandali”. Al momento, con le indagini ancora agli albori, nessuna pista può essere esclusa a priori.
Nella serata di ieri, però, su delega della Procura della Repubblica, la Polizia ha sottoposto a fermo un clochard trentaduenne che da qualche tempo si aggirava nei pressi di piazza Municipio. La decisione della Procura è arrivata al termine delle prime indagini svolte dalla Squadra Mobile: probabilmente, il giovane è stato identificato proprio grazie alle immagini della videosicurezza. Stando alle primissime indiscrezioni, il trentaduenne non ha una vera e propria dimora: le forze dell’ordine lo hanno arrestato presso una mensa sita non troppo distante dal luogo dell’incendio, lungo via Marina. Naturalmente, ad oggi, il clochard è solo un sospettato. Vedremo se, nelle prossime ore, le ricerche della polizia porteranno a qualche ulteriore risultato.
L’opera del Pistoletto era una riproduzione della “Venere” di Bertel Thorvaldsen, scultore danese: era circondata dagli “stracci”, dei vestiti contemporanei, che rappresentavano la perfetta contrapposizione tra la bellezza classica ed il disordine della vita moderna. Naturalmente, il rogo che ha distrutto la statua non è passato inosservato, generando diverse reazioni, in città e non solo.
«Profondo sgomento per quanto accaduto», ha dichiarato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, «adesso però è il momento della risposta da parte della città: ho già sentito Michelangelo Pistoletto, l’opera verrà rifatta. Il vandalismo non fermerà l’arte, la rigenerazione e la cultura». «È un atto grave quello compiuto contro l’opera di Pistoletto», ha invece spiegato Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, «ci auguriamo che sia al più presto chiarito nelle responsabilità. Ed è la conferma, in ogni caso, che occorre sempre maggiore rigore contro atti di vandalismo, oltraggio e sfregio, che prendono di mira beni culturali e artistici. Ci auguriamo che Michelangelo Pistoletto possa al più presto realizzare nuove, e come sempre straordinarie, opere per arricchire il grande patrimonio artistico di Napoli e della Campania».