La matematica può essere appresa meglio con la musica. A rivelarlo è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Educational Studies, che nel suo esperimento ha coinvolto quasi 78.000 studenti dall’asilo all’università.
L’idea di partenza si fonda sul concetto che le due discipline hanno un linguaggio comune, come l’uso di simboli, la simmetria, il pensiero quantitativo e il pensiero astratto. La musica è infatti costituita dal ritmo, melodia e armonizzazione – che possono essere rappresentati matematicamente mediante numeri, operazioni e calcoli.
Nel corso del confronto, i ricercatori hanno notato, per esempio, che scandire il tempo battendo le mani con ritmi diversi aiuta i bambini a memorizzare meglio e più velocemente i numeri – confermando che la musica possa essere un valido strumento didattico nell’apprendimento della matematica perché “la rende più piacevole”. L’aspetto ludico riveste un ruolo cruciale perché invoglia ad “imparare sempre di più” e a migliorare i risultati dell’apprendimento, arricchendo ulteriormente le competenze degli alunni.
Anche nell’ambito di classi con alunni adolescenti la musica si è dimostrata un validissimo supporto. Rispetto ai più piccoli, i dati esaminati riportano che la musica è uno strumento utile soprattutto per l’apprendimento dell’aritmetica, rivelandosi assai efficace anche nell’attività di recupero per studenti che hanno lacune nella materia.
Concentrandosi su questo aspetto, i ricercatori hanno notato che gli studenti che hanno sostenuto test di matematica prima e dopo aver preso parte a questo studio, hanno migliorato notevolmente i loro punteggi rispetto a coloro che non hanno partecipato. Nel contesto universitario, invece, i risultati positivi non hanno prodotto miglioramenti significativi.