La segretaria al Tesoro statunitense Janet Yellen ha criticato la Cina per le sue azioni “punitive” contro le aziende americane e avvertito che Washington e i suoi alleati reagiranno contro le “pratiche economiche sleali” di Pechino.
Parlando nella capitale cinese – dove è arrivata ieri – ad un incontro organizzato dalla locale sezione della Camera di commercio americana, Yellen ha detto di “credere sia nel migliore interesse di entrambi i Paesi assicurare di avere linee di comunicazione dirette e chiare ad alto livello”, aggiungendo di ritenere che il cosiddetto decoupling delle economie di USA e Cina sia “virtualmente impossibile”.
A detta dell’ex governatrice della Fed, scambi regolari tra i due competitors potrebbero aiutare a monitorare i rischi economici e finanziari quando sull’economia globale pesano “i venti contrari come la guerra illegale della Russia contro l’Ucraina e gli effetti persistenti della pandemia”.
Yellen si è detta poi “preoccupata” dalla decisione della Cina di avviare i controlli sull’export di metalli rari (gallio e germanio), essenziali per la produzione hi-tech, aggiungendo che è nell’interesse di Pechino “aprire la sua economia verso un modello di mercato”.
Nessuna delle due cancellerie prevede che nella quattro-giorni di incontri (dal 6 al 9 luglio) possano avvenire progressi significativi. Lo scopo della visita di Yellen è piuttosto quello di stabilire nuovi canali di comunicazione e cooperazione su questioni finanziarie e a ribadire – come già fatto dal segretario di Stato Blinken – le gravi conseguenze di aiuti militari alla Russia.
La missione sarà inoltre essenziale per spianare la strada al possibile incontro tra Joe Biden e Xi Jinping al vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico, che si terrà a San Francisco a novembre.