Ha priorità il sesso biologico o l’identificazione di genere? L’annoso dilemma contemporaneo ha finito per coinvolgere anche le associazioni universitarie storicamente riservate ai soli maschi (fraternities) o alle sole femmine (sororities).
L’ultimo caso riguarda il 22enne Fabián “Fa” Guzmán, studente dell’Università di St. Lawrence, che si identifica come un soggetto non-binario ed è perciò riuscito ad entrare in una sorority dell’esclusivo istituto a nord di New York.
Qualche giorno fa, tuttavia, ha fatto scalpore la decisione dell’ufficio nazionale dell’organizzazione “Chi Omega”, di espellere Guzmán a causa della sua identificazione di genere – in quello che il diretto interessato ha subito lamentato come un atto discriminatorio.
Senza perdersi d’animo, tuttavia, il ragazzo-ragazza ha subito lanciato una petizione su Change.org per essere riammesso alla sorority – dal momento che tutte le altre componenti dell’associazione, a suo dire, sono favorevoli.

Guzmán sostiene che, all’inizio di quest’anno, l’Università di St. Lawrence aveva intenzione di raccontare la sua storia – quella del primo membro non binario della locale confraternita Chi Omega. Tuttavia, ciò avrebbe però destato il fastidio della sede nazionale di Chi Omega, che a quel punto avrebbe minacciato di porre fine alla sua affiliazione se la notizia fosse diventata pubblica.
Nonostante la storia non sia divenuta di pubblico dominio, inoltre, la leadership nazionale ha comunque deciso di cacciare Guzmán – sostenendo che non rispettasse i criteri di ammissione, ma che questi ultimi potranno essere cambiati alla prossima convention nazionale del 2024.
“I tempi sono cambiati e le persone come me, le persone non binarie e le persone trans meritano di far parte di un’organizzazione a cui sentono di appartenere, indipendentemente da dove la società voglia collocarle”, ha commentato Guzmán.