Oltre 200 miliardi di dollari di aiuti erogati dal Governo USA durante il Covid-19 potrebbero essere stati percepiti indebitamente. A dichiararlo è stato martedì un ente di controllo federale, aggiungendo che la U.S. Small Business Administration (SBA) – l’agenzia incaricata di somministrare i fondi – ha allentato notevolmente i controlli nella fretta di aiutare famiglie e attività.
Secondo uno studio dell’ufficio dell’ispettore generale della SBA, almeno il 17% di tutto il denaro associato ai programmi governativi EIDL (Economic Injury Disaster Loan) e PPP (Paycheck Protection Program) per contrastare la crisi indotta dal coronavirus è stato erogato a soggetti a cui non spettavano i contributi. Pertanto, dei circa 1.200 miliardi di dollari complessivamente sborsati durante la durata dell’epidemia, la cifra incriminata sarebbe appunto di 204 miliardi di dollari.
I funzionari dell’agenzia tuttavia contestano queto dato, sostenendo che la cifra sottratta sia notevolmente più bassa, intorno ai 40 miliardi di dollari.
Le agenzie federali USA stanno indagando parallelamente su numerose accuse di frode legate ai fondi Covid, coordinate da una task force istituita nel maggio 2021 e guidata dal procuratore federale Kevin Chambers.
Nel settembre 2022, l’ispettore generale del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha dichiarato che diversi truffatori avrebbero sottratto 45,6 miliardi di dollari dai programmi di assicurazione contro la disoccupazione, sfruttando numeri di previdenza sociale di persone decedute.
All’inizio di quest’anno, inoltre, un’altra inchiesta ha fatto venire fuori una truffa del valore di 5,4 miliardi di dollari, legata alla somministrazione di aiuti a persone il cui numero di previdenza sociale era falso.