Chi controlla i controllori? Si chiedeva duemila anni fa Giovenale nelle Satire. Nonostante il tempo trascorso la domanda resta sempre valida.
Sulla condotta etica di alcuni giudici della Corte Suprema piovono nuove accuse per non essere trasparenti negli affari, nelle loro amicizie, e più generalmente nella loro vita privata.
Il magistrato Samuel Alito, quello che nell’estate scorsa ha scritto la motivazione abrogando la Roe vs Wade, la decisione che sanciva il diritto di scelta per le donne, è ora l’ultimo giudice della massima corte giudiziaria degli Stati Uniti al centro di una tempesta etica, accrescendo il numero delle controversie degli alti magistrati sui loro rapporti personali e soprattutto sui regali che ricevono da ricchi imprenditori che poi si presenteranno in tribunale, davanti a loro, con le loro cause.
Martedì sera Alito ha deciso di scrivere una opinione sul Wall Street Journal per confutare quanto riportato da ProPublica, che in un articolo descriveva il regalo di una battuta di pesca in Alaska organizzata e pagata dal miliardario proprietario di hedge fund Paul Singer, uno dei principali donatori repubblicani alla quale Alito ha preso parte nel 2008 e della quale non aveva mai parlato con nessuno. Negli anni successivi Sieger era comparso più volte davanti alla Corte Suprema

Il magistrato conservatore ha ammesso di aver viaggiato sull’aereo privato noleggiato da Paul Singer e in seguito di aver partecipato a diversi casi in cui una sussidiaria del fondo di Singer era parte in causa, negando allo stesso tempo qualsiasi illecito.
ProPublica ha scritto che Leonard Leo, che per anni ha finanziato le lobby conservatrici per spostare la Corte Suprema sui valori degli evangelici, ha aiutato Alito e altri candidati conservatori nelle loro battaglie per la conferma al Senato. E ha contribuito ad organizzare la battuta di pesca in Alaska del 2008.
Secondo quanto riferito, Leo ha invitato Singer e ha chiesto se lui e Alito potevano volare sul jet del gestore di hedge fund. Alito ha ammesso di aver accettato il volo e poi ha soggiornato per tre notti al Grand Salmon Lodge, offerto dal proprietario del lodge, Robin Arkley II. Arkley e Singer erano entrambi i principali donatori dei gruppi politici di Leo, secondo ProPublica.
Al momento del viaggio, una sussidiaria dell’hedge fund di Singer, NML Capital, era nel bel mezzo di una battaglia giudiziaria durata anni per riscuotere i debiti argentini acquistati con forti sconti durante la crisi economica del paese sudamericano. Dopo l’insolvenza dell’Argentina nel 2001, NML ha rifiutato di partecipare alle proposte di ristrutturazione del debito, facendo invece causa in tribunale per massimizzare i rendimenti. Un anno prima del viaggio, NML e un’altra entità hanno presentato una petizione alla Corte Suprema per rivedere una sentenza inferiore emessa come parte della battaglia legale.

La vicenda del giudice Alito rimette in discussione il comportamento etico degli alti magistrati dopo la vicenda del giudice Clarence Thomas che ha accettato viaggi di lusso da un miliardario finanziatore repubblicano senza dichiararlo. Il giudice, già aspramente criticato per le pericolose connection della moglie, Ginni Thomas, attivista di Donald Trump, consulente di Leonard Leo.
Il giudice già aspramente criticato per aver chiesto al mega donatore repubblicano Harlan Crow di pagare le tasse scolastiche di suo nipote senza rivelarlo e nascondendo il ruolo di sua moglie Ginni Thomas la quale riceveva pagamenti da Leonard Leo. Vicende che hanno alimentato le richieste per lui di ricusarsi dai casi o essere rimosso dall’incarico e il tribunale per imporre un codice etico vincolante. Negli ultimi 20 anni, secondo ProPubblica, Thomas ha accettato viaggi di lusso da Harlan Crow “praticamente ogni anno” senza dichiararlo.
A differenza di Thomas, che ha affrontato pubblicamente la sua controversia il giorno dopo che è diventata pubblica, Alito ha compiuto l’insolito passo di anticipare la storia di ProPublica con il supo punto di vista pubblicato sul Wall Street Journal, intitolato “ProPublica fuorvia i suoi lettori”. Alito ha detto che ProPublica lo aveva raggiunto per un commento sulla vicenda, facendogli presente che si stava preparando a pubblicare il pezzo.
Il presidente della commissione Giustizia del Senato Dick Durbin e il senatore Sheldon Whitehouse hanno detto che presenteranno la legislazione etica della Corte Suprema dopo la sospensione del 4 luglio del Congresso.
“La risposta del giudice Alito a quest’ultimo rapporto mostra esattamente perché questa Corte Suprema ha urgente bisogno di una revisione etica per ritenere i giudici responsabili dei numerosi casi di illeciti etici che continuano a venire alla luce”, ha affermato Whitehouse in una nota.
I democratici hanno rinnovato la spinta affinché la Corte Suprema adotti un codice etico vincolante all’inizio di quest’anno dopo che la vicenda del giudice Thomas era venuta alla luce.