La Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che le famiglie native americane continueranno ad avere la precedenza per l’adozione o l’affidamento di bambini nativi americani.
La sentenza – adottata con una schiacciante maggioranza di 7-2 – conferma la legittimità dell’Indian Child Welfare Act (ICWA) del 1978, respingendo la tesi di una coppia bianca del Texas che sosteneva che la legge costituisse una discriminazione razziale e fosse contraria alla Costituzione.
La norma venne adottata 45 anni fa per contrastare la pratica comune di allontanare i bambini nativi americani dalle loro famiglie per integrarli nell’America bianca. Chad e Jennifer Brackeen di Fort Worth, Texas, hanno fatto ricorso ai Justices federali dopo che gli era stato negato l’affidamento di una bambina Navajo di 5 anni proprio a causa dell’ICWA.
Centinaia di tribù hanno sostenuto che l’ICWA sia nell’interesse del bambino e che che la legge riconosca i nativi americani come una classe politica piuttosto che come una categoria razziale. La sentenza di giovedì è stata dunque una vittoria per i leaders tribali e per il segretario agli Interni Deb Haaland.
Il Native American Rights Fund ha dichiarato di essere “sopraffatto dalla gioia” per la decisione, aggiungendo che l’ICWA è “ampiamente considerato come lo standard di riferimento per il benessere dei bambini”.