“Voglio porgere le mie condoglianze per il primo ministro Berlusconi, pensiamo a voi e pensiamo al popolo italiano”. Antony Blinken ha iniziato così la conferenza stampa congiunta insieme al Ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il segretario di stato americano ha definito l’ex premier, scomparso questa mattina a 86 anni, una “figura straordinariamente significativa per la vita italiana, la vita pubblica, politica del paese. Molte amministrazioni americane negli anni hanno lavorato con lui”.
Tajani ha ringraziato il collega americano per la flessibilità dimostrata (l’appuntamento era in programma alle 15, ma il ministro ha chiesto di anticiparlo per poter tornare in Italia), prima di sottolineare come la sua presenza al Dipartimento di Stato fosse “un modo per ricordare l’amicizia di Berlusconi con gli Stati Uniti. Il Cavaliere di fronte al Congresso ribadì la lunga storia di relazioni politiche fra i nostri Paesi, dove si fondono le nostre visioni di democrazia e di libertà”.
Pacche sulle spalle e grandi sorrisi tra Tajani e Blinken (chiamato Tony dal Presidente di Forza Italia), che ha ribadito come l’incontro sia servito per “rinforzare, qualora ce ne fosse stato bisogno, i rapporti fra Italia e Stati Uniti. A questo incontro seguirà la visita del presidente del Consiglio Giorgia Meloni: noi siamo molto soddisfatti e contiamo di lavorare con Washington in piena sinergia su tutti i fronti. C’è una visione comune, gli USA sono il nostro principale alleato nel mondo, alleanza confermata anche da questo incontro”.
Un colloquio durato circa 40 minuti, quello tra i due omologhi, che ha toccato anche la Tunisia. “Condividiamo profondamente le preoccupazioni dell’Italia – ha detto Blinken – sulla situazione economica e al tempo stesso sulle sfide politiche in Tunisia e apprezziamo molto il lavoro che è stato fatto dalla delegazione guidata dal premier Giorgia Meloni e dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen. Accoglieremmo positivamente la presentazione da parte del governo tunisino di un piano rivisitato di riforme al Fondo Monetario Internazionale e la possibilità per il Fondo di agire sulla base del piano presentato, ma queste sono decisioni sovrane, non nostra o di qualcun altro”.

E proprio di Tunisia Tajani ha parlato al telefono con la direttrice del Fmi Kristalina Georgieva, che avrebbe dovuto incontrare nel pomeriggio. Fonti diplomatiche riferiscono di un colloquio molto positivo incentrato proprio su Tunisi. Da parte del Fondo Monetario c’è ampia disponibilità ad occuparsi della situazione e ora Georgieva attende proposte dal governo di Kaïs Saïed.
E sull’Ucraina? La posizione italiana non cambia di una virgola. Tajani si è detto estremamente fedele all’atlantismo, ribadendo più volte come non esista pace senza un passo indietro della Russia e augurandosi che la Cina, interessata a fare da paese intermediatore nel conflitto, non soffi sul fuoco della guerra inviando armi a Mosca.
Tajani ha poi fatto una breve visita all’Ambasciata Italiana, dove ha onorato il tricolore e fatto l’ultimo saluto a Berlusconi prima di risalire sull’areo di Stato. “Era un fratello maggiore – il ricordo del leader di FI – che ha cambiato la storia del Paese, la comunicazione, la politica e ha vinto di tutto”. I primi pensieri sono per la perdita di un uomo che “eè stato un eroe per milioni di italiani, nella difesa della libertà in cui credeva”.
A chi è preoccupato che senza Berlusconi Forza Italia finisca per dissolversi, Tajani assicura: “Abbiamo il dovere di lavorare e andare avanti e lo faremo. Dobbiamo guardare al futuro, Berlusconi voleva che questo governo andasse avanti: l’impegno che prendiamo è di farlo perché è il modo migliore per rendergli onore”.