Terremoto alla CNN. Chris Licht, l’amministratore delegato della rete all news, è stato licenziato dopo poco più di un anno di lavoro. Gli era stato affidato l’incarico dopo che Jeff Zucker, l’esperto presidente di Warner Media News, si era dimesso perché aveva omesso di rivelare all’azienda una relazione con un’altra dirigente del network.
L’annuncio è stato fatto con un comunicato della società madre, la Warner Bros Discovery, precisando che il ruolo di Licht sarà assunto ad interim dai dirigenti Amy Entelis, Virginia Moseley, Eric Sherling e David Leavy in attesa della scelta del successore.
La gestione Licht, iniziata con la cancellazione del servizio streaming “Cnn+”, era stata fortemente contestata da buona parte del personale e dei volti di punta della televisione. Era stato assunto con l’obiettivo di rinnovare e risollevare l’azienda. I suoi 13 mesi a capo di CNN, tuttavia, sono stati caratterizzati da numerose crisi. Tra le ultime, ad aprile Licht era stato costretto a licenziare Don Lemon, uno dei presentatori più famosi dell’azienda, perché aveva fatto in diretta un commento maschilista e per alcuni contrasti interni dovuti a comportamenti considerati troppo personalistici.
La Warner Bros-Discovery, nel tentativo di strappare ascoltatori ai network all news rivali, aveva affidato a Licht l’incarico di trasformare la rete per farla diventare più competitiva. Attualmente Fox News è il network più ascoltato, seguito da MSNBC. La CNN è terza e nel tentativo di inserirsi tra il network reazionario di Murdoch e quello progressista della Comcast aveva ammorbidito i toni e la copertura giornalistica nei confronti dell’ex presidente Donald Trump. Un cambiamento meno oggettivo e più populista che ha fatto storcere il naso alla audience tradizionale del network. A lui prima ancora di iniziare ufficialmente il suo lavoro, lo spiacevole compito di dover annunciare la chiusura di CNN Plus il servizio di streaming da 100 milioni di dollari della società, creato dal suo predecessore. Nel suo nuovo ruolo, Licht ha ereditato uno staff fedele a Zucker, che aveva contribuito a far crescere la carriera di molti giornalisti che avevano ottenuto contratti generosi. A cadere sotto aa sua mannaia giornalisti di spicco, come il corrispondente dalla Casa Bianca John Harwood e Brian Stelter, il conduttore del programma “Reliable Sources”. Decisioni che erano state interpretate come un segnale che la nuova CNN avrebbe abbandonato il tono duro e critico degli anni di Zucker.
Anche Dan Rather, decano del giornalismo, aveva lanciato nove mesi fa un thread su twitter intitolato, appunto, “che succede alla Cnn?”, avviando per primo il dibattito sulla trasformazione della Cnn. Cambiamenti che avevano suscitando forti malumori sia tra i giornalisti che tra gli ascoltatori. A maggio CNN è stata al centro di grosse critiche per aver mandato in onda un dibattito dal vivo con Donald Trump che senza contraddittorio si è trasformato in un comizio MAGA. Alla trasmissione hanno assistito 3,3 milioni di spettatori.
Altre polemiche nel weekend, dopo un articolo pubblicato dal mensile “The Atlantic”, che prendeva di mira proprio Licht. Un pezzo che rivelava il suo distacco dal corpo redazionale e che metteva in risalto le critiche nei confronti di Jeff Zucker e le accuse ai giornalisti della rete che mostravano una ostilità preconcetta verso Trump. Licht si è scusato con i dipendenti lunedì 5 giugno, ma non è bastato a cancellare i malumori della Warner Bros. “Ho grande rispetto per Chris, dal punto di vista personale e professionale”, ha scritto in un comunicato l’amministratore delegato della società madre, David Zaslav. “Guidare la ‘Cnn’ non è mai facile, specialmente in un periodo di grande polarizzazione e trasformazione, e lui ci ha messo il cuore e l’anima. Abbiamo del lavoro da fare per identificare un nuovo capo, ma abbiamo assoluta fiducia nella squadra e continueremo a lottare per la ‘Cnn’ per per il suo giornalismo di livello mondiale”.
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