Una forte esplosione ha fatto saltare in aria il muro della diga di Nova Kakhovka, situata in una zona dell’Ucraina meridionale controllata da Mosca, facendo defluire un’ingente quantità di acqua verso il fiume e un effetto domino capace di provocare un disastro ecologico.
Le ricadute potrebbero infatti avere effetti di vastissima portata, tra cui l’allagamento di case, strade e aziende, l’abbassamento dei livelli d’acqua a monte che contribuiscono a raffreddare la centrale nucleare di Zaporizhzhia – la più grande d’Europa – nonché la riduzione delle riserve idriche in Crimea a sud.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha convocato una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Nazionale, sostenendo che dietro l’attacco ci sia l’esercito russo e che circa 80 insediamenti siano in grave pericolo.
Nel frattempo, anche gli Stati Uniti sono a caccia di informazioni, ma rimangono cauti. In conferenza stampa alla Casa Bianca, il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha spiegato come “non possiamo dire in in via definitiva cosa è accaduto alla diga. Quello che possiamo dire è che i danni alla popolazione ucraina e all’area saranno significativi”. A chi gli chiedeva se fosse più probabile la responsabilità delle forze russe su quelle ucraine, Kirby ha detto che non è stata fatta alcuna determinazione al riguardo.

I danni provocati alla diga di Kakhovka “potrebbero avere conseguenze negative per la (centrale nucleare di Zaporizhzhia), ma la situazione è sotto controllo”, afferma l’operatore nucleare ucraino Energoatom.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica delle Nazioni Unite ha scritto su Twitter che i suoi esperti stavano monitorando da vicino la situazione nella centrale e che non c’era “alcun rischio immediato per la sicurezza nucleare” nell’impianto di Zaporizhzhia.
Il governo ucraino parla però di “disastro” e di migliaia di persone in pericolo, tanto che è cominciata l’evacuazione di chi si trova nell’area più a rischio. “Attualmente, sappiamo che circa 16.000 persone si trovano in una zona critica sulla riva destra del Dnipro”, ha detto il capo del dipartimento di polizia di Kherson, Alexander Prokudin. “Alle 7:30 (ora locale), i seguenti insediamenti sono stati completamente o parzialmente inondati: Tyaginka, Lvovoe, Otradokamenka (distretto di Berislavsky), Ivanovka, Nikolskoye, Tokarevka, Ponyatovka, Belozerka, il microdistretto di Ostrov (distretto di Kherson)”, ha aggiunto.
“Fino a 80 insediamenti rischiano di essere inondati” a causa dell’attacco alla centrale idroelettrica di Kakhovka da parte dei russi: “Siamo impegnati nell’evacuazione dei residenti delle aree inondate”, ha aggiunto su Telegram il premier ucraino Denys Shmyhal.
Il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, afferma che “la Russia ha distrutto la diga di Kakhovka infliggendo probabilmente il più grande disastro tecnologico d’Europa degli ultimi decenni e mettendo a rischio migliaia di civili. Questo è un atroce crimine di guerra. L’unico modo per fermare la Russia, il più grande terrorista del 21mo secolo, è scacciarla dall’Ucraina”.