I due attori britannici Olivia Hussey e Leonard Whiting, protagonisti della versione cinematografica di Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, hanno perso la causa contro la Paramount Pictures.
Alcuni mesi fa, infatti, i due artisti avevano intentato un’azione legale nei confronti della celebre casa cinematografica statunitense, dichiarando di essere sfruttati sessualmente durante una scena del film ispirato all’opera di William Shakespeare. Al tempo delle riprese, che risalgono all’ormai lontano 1968, gli attori in questione, oggi entrambi settantenni, erano minorenni: più precisamente, la Hussey aveva soltanto quindici anni, mentre Whiting sedici.
A distanza di anni dall’uscita del film, i due protagonisti hanno deciso di richiedere ben cinquecento milioni di dollari per i danni subiti. La giudice di Los Angeles Alison Mackenzie, però, ha definitivamente respinto le loro accuse, ritenendo che la scena in questione non fosse così sufficientemente sessualmente suggestiva, da mettere in discussione la libertà d’espressione garantita dal primo emendamento della costituzione statunitense.
La causa, inoltre, non soddisfa i requisiti utili alla sospensione della prescrizione. Ora, non si esclude che i due attori possano decidere di ricorrere in appello. Il film diretto da Franco Zeffirelli, al tempo, ebbe un grandissimo successo. Nel 1969, infatti, la pellicola ricevette ben quatto nomination agli oscar, vincendone due, quello per la miglior fotografia e per i migliori costumi. Ancora oggi, il film, visibile sulla piattaforma Prime Video, è considerato il miglior adattamento cinematografico dell’opera di William Shakespeare. Eppure, a distanza di anni, sono ancora molte le ombre che circolano sulla realizzazione del lungometraggio.
Negli ultimi tempi, Olivia Hussey e Leonard Whiting hanno più volte dichiarato che lo stesso Zeffirelli aveva spiegato loro che non sarebbero stati coinvolti in scene di nudo, salvo poi fare dietrofront sulla propria decisione nelle ultime settimane di set. Stando a quanto raccontato dai due attori, inoltre, il regista italiano avrebbe mentito anche sulle inquadrature utilizzate per girare la scena in questione. Vedremo se, nei prossimi mesi, questa vicenda avrà un finale diverso da quello sancito dalla giudice Mackenzie.
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