Tutto è iniziato a marzo, quando la Disney ha definito il governatore della Florida Ron DeSantis “anti-business” per il suo tentativo di inasprire la supervisione del parco a tema della società vicino a Orlando. Il mese scorso, la società ha poi citato in giudizio il governatore per quella che ha definito “una campagna mirata di ritorsioni governative”, chiarendo come fossero in gioco 17 miliardi di dollari di investimenti previsti per il Walt Disney World.
“Lo Stato vuole che investiamo di più, che assumiamo più persone e che paghiamo più tasse, oppure no?”, disse Robert A. Iger, amministratore delegato della Disney.
Oggi, Iger e Josh D’Amaro, presidente della Disney per i parchi a tema e i prodotti di consumo, hanno dimostrato che non stavano bluffando, ritirando il progetto di un complesso di uffici da quasi un miliardo di dollari la cui costruzione era prevista a Orlando. Secondo una stima del Florida Department of Economic Opportunity, il progetto avrebbe portato più di 2.000 posti di lavoro nella regione, con uno stipendio medio di 120.000 dollari all’anno.
Il progetto, noto come Lake Nona Town Center, avrebbe dovuto comportare il trasferimento di oltre 1.000 dipendenti dalla California meridionale, tra cui la maggior parte di un reparto noto come Imagineering, che collabora con gli studi cinematografici della Disney per sviluppare le attrazioni dei parchi a tema.
Questa mattina, in un’e-mail inviata ai dipendenti, D’Amaro ha citato le “mutate condizioni commerciali” come motivo della cancellazione del progetto di Lake Nona. “Rimango ottimista sulla direzione del nostro business Walt Disney World”, ha detto D’Amaro nella nota, sottolineando come siano stati stanziati 17 miliardi di dollari per la costruzione di Disney World nei prossimi dieci anni, una crescita che si stima creerà 13.000 posti di lavoro.