Il rapper Pras Michel, ex membro dei Fugees e vincitore di un Grammy, è stato giudicato colpevole di aver lavorato al servizio della Cina e di aver cospirato contro il Governo degli Stati Uniti. Michel – che negli ultimi anni si è trasformato da artista in uomo d’affari – potrebbe ora venire condannato a 20 anni di carcere.
L’artista era stato accusato di una serie di reati gravi – tra cui il non aver rivelato alle autorità di ricevere fondi dal Governo cinese, l’aver partecipato a una cospirazione internazionale legata a contributi elettorali illegali, e l’aver corrotto testimoni.
Le accuse sono incentrate sul lavoro svolto dall’ex rapper per conto di Jho Low, un imprenditore malese datosi alla latitanza dopo essere stato accusato di aver sottratto miliardi di dollari dal fondo sovrano di Kuala Lumpur (1MDB).
Secondo l’accusa, Low e Michel avevano intenzione di donare alcuni milioni di dollari alla campagna elettorale di Barack Obama nel 2012, occultando l’origine straniera dei fondi attraverso una fitta rete di contributori fittizi e di documenti falsificati della Federal Election Commission.
La collaborazione tra i due sarebbe poi andata avanti negli anni dell’amministrazione Trump. Per conto di Low, Michel avrebbe infatti avvicinato alcuni funzionari vicini all’ex presidente nel tentativo di far naufragare le indagini avviate dal Dipartimento di Giustizia su Low in merito all’appropriazione indebita del denaro della 1MDB.
A fruire dei servigi di Michel, sostiene la procura, si sarebbe poi accodato anche il Governo cinese. Pechino avrebbe pagato Michel e Low per sollecitare l’amministrazione Trump a estradare Guo Wengui, un dissidente cinese residente negli USA, che è stato arrestato (ma non estradato) il mese scorso ed è attualmente accusato di frode e riciclaggio di denaro.