Quando si parla di cattiveria e prevaricazioni, uomini e animali non sono poi così diversi.
Un delfino della Virginia, forse vittima di bullismo da parte dei suoi simili, ha infatti deciso di fuggire trascorrendo diverse settimane nascosto in un torrente d’acqua dolce.
A lanciare l’allarme è stato lo scienziato Alexander Costidis, che sostiene che il delfino “probabilmente è stato picchiato da altri delfini” nell’oceano, causandone la fuga e l’approdo a Bennett’s Creek a Suffolk, in Virginia.
Contrariamente all’immaginario collettivo – che li dipinge come creature mansuete – i delfini sono in realtà mammiferi piuttosto violenti e sono noti per tormentare altre specie come le focene.
Costidis, che lavora presso il Virginia Aquarium’s Stranding Response Program, ha dichiarato all’emittente locale WAVY che il personale ha tenuto d’occhio il mammifero marino in difficoltà cercando di riportarlo in acqua con “rumore e kayak” – senza però riuscirci.
L’alternativa, secondo lo scienziato, potrebbe essere quella di prendere il delfino con una rete e trasportarlo, ma c’è il rischio che questo possa danneggiare il delfino o gli operatori.
Gli esperti sono però consapevoli che quella per salvare il delfino è ormai una corsa contro il tempo: sulla pelle dell’animale hanno infatti iniziato a svilupparsi delle piaghe, sintomo di una patologia potenzialmente mortale della pelle in acqua dolce.
“L’acqua dolce è la nostra più grande preoccupazione”, ha detto Costidis. “La loro pelle non è progettata per stare in acqua dolce e alla fine inizia a rompersi e a lasciare che le malattie prenda il sopravvento e che i batteri inizino a colonizzare la pelle”.
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