Wall Street riprende il fiato. La crisi bancaria si va ridimensionando. I mercati sono tornati a girare in positivo dopo che alcune banche e l’autorità di regolamentazione hanno finalizzato un piano per stabilizzare la malata First Republic Bank.
Una mossa attuata subito dopo che il segretario al Tesoro Janet Yellen, in un’udienza al Senato, ha difeso le mosse del governo federale dopo il crollo di SVB e Signature Bank, affermando che il sistema bancario americano è solido.
Secondo i calcoli del ministero del Tesoro e delle banche un’iniezione di denaro di circa 30 miliardi di dollari da parte del settore privato per First Republic dovrebbe calmare le turbolenze che hanno colpito le banche più piccole e regionali dopo che la SVB e la Signature Bank sono state messe in amministrazione controllata.
“Il piano potrebbe coinvolgere 10 o più banche – ha detto un funzionario al Washington Post – senza utilizzare una nuova linea di prestito della Federal Reserve per sostenere la First Republic Bank per non causare ulteriori scosse ai mercati finanziari”.
JPMorgan Chase, Citigroup, Bank of America e Wells Fargo sono coinvolte in questo salvataggio. Anche il gigante svizzero Credit Suisse ha recuperato un po’ dalle perdite di mercoledì dopo aver attinto a un fondo di emergenza istituito dalla Banca Centrale Svizzera. In precedenza la Banca Centrale europea non si era lasciata intimidire dalla turbolenze bancarie americane e ha rialzato i tassi seguendo il programma stabilito il mese scorso. Una decisione che ha infuso fiducia agli investitori europei e poi a quelli americani.

La crisi finanziaria è diventata in breve un campo di battaglia politico. Davanti alla Commissione Finanze del Senato, Janet Yellen ha fornito la sua spiegazione più dettagliata fino ad oggi del motivo per cui le autorità federali si sono mosse per proteggere tutti i depositi non assicurati presso SVB, cercando anche di assicurare ai legislatori che il sistema bancario è solido. Ossessionati che molti clienti della SVB sono cinesi i senatori repubblicani hanno cercato di mettere il ministro in difficoltà.
Il senatore repubblicano James Lankford ha chiesto se le banche nel suo stato avrebbero dovuto pagare di più alla Federal Deposit Insurance Corporation per proteggere i depositi presso SVB ora sostenuti dal governo federale.
Già domenica scorsa, la Yellen e altri funzionari federali, avevano detto tutti i soldi depositati alla SVB che non erano assicurati sarebbero stati pagati tramite un fondo che raccoglie denaro dalle commissioni addebitate alle banche. L’amministrazione Biden ha sostenuto che i contribuenti non dovranno sostenere alcun costo per sostenere i depositi, ma i critici hanno sottolineato che queste commissioni vengono aumentate dai prelievi sulle banche, il che potrebbe portare a commissioni più elevate per i clienti ovunque. Lankford ha anche affermato che gli interventi avevano effettivamente incoraggiato i clienti a ritirare i propri depositi dalle banche più piccole per trasferirli in istituti finanziari più grandi che hanno l’assicurazione sui depositi.
Lankford ha anche sfidato Yellen a negare che SVB avesse un gran numero di società cinesi che grazie al fondo di deposito assicurato saranno rimborsate.

Il senatore repubblicano dell’Idaho Mike Crapo ha sostenuto che l’inflazione e le politiche di spesa della Casa Bianca hanno costretto la Federal Reserve ad alzare rapidamente i tassi di interesse, il che a sua volta ha fatto impazzire i bilanci di alcune banche. Anche Crapo, che è stato l’autore principale del disegno di legge sulla deregolamentazione bancaria del 2018 con cui si sono abrogate le regole sullo stress test per le banche “minori” come appunto SVB e Signature Bank, non digerisce che verranno rimborsate le società di Pechino.
La senatrice democratica Elizabeth Warren ha criticato i repubblicani per aver promosso regole più flessibili nel 2018 per il settore bancario.
“Questo fa parte dell’azione della Fed che ha portato a una regolamentazione più debole”, ha detto Warren aggiungendo che gli “stress test”, progettati per misurare la stabilità finanziaria di una banca, sono stati indeboliti dalla legge del 2018.
Infine in una analisi condotta da Goldman Sachs viene evidenziato che le probabilità che l’economia statunitense entri in recessione nei prossimi 12 sono del 35%, un aumento di 10 punti rispetto ad un anno fa, citando come causa lo stress sulle piccole banche.