L’uomo d’affari cinese Guo Wengui è stato arrestato a Manhattan questa mattina dagli agenti dell’Fbi. Su di lui l’accusa di una truffa da un miliardo e mezzo di dollari, articolata in 12 capi di imputazione, spiccata dalla corte federale del Southern District.
Ore dopo il suo arresto avvenuto all’alba nel suo lussuoso attico allo Sherry-Netherland Hotel nell’Upper East Side di Manhattan, c’è stato un misterioso incendio nel palazzo che è stato domato dopo due. Secondo quanto riferito, il Federal Bureau of Investigation (FBI) sta indagando anche sull’incendio. L’appartamento di 15 stanze dove abita Guo è attualmente sul mercato per 32,5 milioni di dollari.
Guo, che è noto con nomi diversi, tra cui Miles Guo e Miles Kwok, fratello Seven, e “The Principal”, ha vissuto negli Stati Uniti dal 2015 dopo essere fuggito dalla Cina. Sul suo lussuoso yacht da 36 milioni di dollari, ormeggiato a Westbrook in Connecticut, nell’agosto del 2020 gli agenti federali arrestarono Steve Bannon per la truffa fatta a quanti mandarono soldi alla fondazione che aveva creato per costruire il Muro con il Messico.
Nel 2018 Guo, ha fondato due organizzazioni senza scopo di lucro, la Foundation for the Law e la Law Society, che si sono impegnate in una campagna di pubbliche relazioni contro il Partito comunista cinese.
Secondo l’Fbi Guo Wengui, che ha 52 anni, avrebbe orchestrato una complessa frode con cui ha ingannato i finanziatori online con mirabolanti promesse di profitti sugli investimenti. Guo avrebbe utilizzato parte del denaro raccolto attraverso la sua società GTV Media e altre società minori per acquistare una villa di 50.000 piedi quadrati nel New Jersey, uno yacht da 37 milioni di dollari, una Ferrari da 3,5 milioni di dollari per suo figlio, una Lamborghini Aventador SVJ Roadster, un pianoforte Bosendorfer da 140.000 dollari e due materassi Hasten 2000T che costano 36 mila dollari ciascuno. Spese folli con milioni di dollari che i suoi fedelissimi investitori mandavano per essere investiti nelle società che avrebbero portato mirabolanti profitti.
Gli inquirenti federali hanno sequestrato oltre 650 milioni di dollari di presunti proventi della truffa prelevandoli da 21 diversi conti bancari. Oltre a Guo Wengui è stato incriminato anche il suo consulente finanziario William Je.
Damian Williams, l’assistente procuratore distrettuale che ha coordinato le indagini ha dichiarato che Guo è stato “accusato di essersi riempito le tasche con i soldi che ha truffato spendendoli con straordinaria disinvoltura”.
Per sei anni, Guo Wengui è stato visto come uno dei critici più vocali del Partito Comunista cinese, legato a molti conservatori negli Stati Uniti e molti membri della diaspora cinese. Nel 2017, ha fatto domanda per asilo politico motivandola con le sue critiche alla dirigenza di Pechino, stringendo alleanze con i gruppi conservatori americani. Trascurando, ovviamente, che in Cina era ricercato anche li per truffa camuffando la latitanza con la richiesta d’asilo.
Era anche molto vicino all’amministrazione Trump. All’inizio del 2017, Guo Wengui, che era socio del golf club, ha pubblicato le foto con Donald Trump, Mar-a-Lago. Diversi mesi dopo, ha detto ai suoi numerosi seguaci che aveva organizzato molte conferenze e riunioni al Trump International Hotel di Washington. Sarebbe stato anche il maggior finanziatore della convention del CPAC che si è tenuto due settimane fa in Florida.
Una delle truffe di cui è accusato è stata commessa con le criptovalute con una società chiamata H-Coin, o Himalaya Coin. A partire dall’ottobre 2021, Guo ha fondato e promosso questa azienda, “dicendo ai suoi follower sui social media – c’è scritto nella richiesta di rinvio a giudizio – che la valuta era sostenuta per il 20% dall’oro e promettendo di coprire il 100% delle perdite di investimento attribuibili a H-Coin”. Quattro mesi dopo, nel febbraio 2022, Guo ha dichiarato bancarotta nascondendo il ssuo principesco stile di vita che secondo i pubblici ministeri era stato finanziato da ignari investitori.
I problemi legali di Guo negli Stati Uniti non sono i suoi primi. Nel 2014, l’ex miliardario era fuggito dalla sua nativa Cina in previsione di accuse per alcune truffe. Da allora è diventato un critico accanito del Partito Comunista Cinese. Guo, ricercato dal governo cinese, ha presentato una domanda di asilo politico negli Stati Uniti nel 2017. Tale domanda è tuttora pendente.