Il Gruppo Scorpions, un’emanazione del Cartello del Golfo, si è pubblicamente scusato per l’uccisione di due dei quattro cittadini americani rapiti la settimana scorsa e ha consegnato alle autorità i presunti colpevoli.
“Abbiamo deciso di consegnare coloro che sono direttamente coinvolti e responsabili degli eventi”, si legge nella lettera ottenuta dall’Associated Press, in cui si afferma che i cinque hanno “agito in base alle proprie decisioni e alla mancanza di disciplina”. La lettera accusa inoltre gli uomini di aver violato le regole del cartello sulla “protezione delle vite degli innocenti”.
I quattro americani erano entrati a Matamoros venerdì scorso dal Texas per consentire a uno di loro di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica. Nella cittadina messicana di confine, tuttavia, il gruppo era stato sequestrato e fatto salire su un pick-up, provocando la morte di due di loro. A perdere la vita è stata anche una donna messicana di 33 anni, Areli Pablo Servando, forse per un colpo di pistola vagante.
Nel frattempo, le autorità hanno isolato la struttura medica di Matamoros dove i membri del cartello avrebbero portato i feriti americani per le cure, una volta resisi conto del malinteso. I cadaveri delle due vittime, Shaeed Woodard e Zindell Brown, sono rientrati nelle scorse ore in territorio statunitense.
I cartelli della droga sono soliti rilasciare comunicati per spaventare i concorrenti e il governo ma, in momenti come questo, anche per cercare di stemperare le tensioni che potrebbero danneggiare le loro operazioni. I narcotrafficanti hanno inoltre inviato ad alcuni quotidiani una foto che mostra i presunti cinque responsabili a terra a faccia in giù, con le mani legate.