Litigano su tutto, dagli orari ai testimoni, ma su una cosa sono d’accordo: il coronavirus potrebbe davvero essere il risultato di un incidente di laboratorio in Cina.
La nuova commissione della Camera che indaga sulle origini del Covid ha avuto mercoledì la sua prima udienza pubblica. E naturalmente è stato subito un teatrino politico. I repubblicani, che ora hanno la maggioranza, non hanno perso tempo per lanciare le loro accuse al dottor Anthony Fauci incolpandolo di aver nascosto le origini del virus. Una ostilità questa nei confronti dell’ex consigliere medico dell’ex presidente che ha origine per le restrizioni imposte durante la pandemia perché molti dei sostenitori di Trump erano contro l’obbligo delle mascherine, contro la chiusura delle scuole dei ristoranti, dei bar. Ma i legislatori hanno mostrato un accordo bipartisan su un punto: il virus potrebbe davvero provenire da un laboratorio in Cina. “Che si tratti di un incidente di laboratorio o di un’infezione attraverso gli animali, penso che dobbiamo seguire entrambe le strade se cerchiamo la verità”, ha detto il congressman democratico Kweisi Mfume al New York Times.
Il fatto è che all’inizio della pandemia l’ex presidente Donald Trump ha politicizzato la malattia chiamandola “il virus cinese”, rimproverando Pechino di essere responsabile dell’infezione che ha colpito il pianeta che ha ucciso quasi sette milioni di persone in tutto il mondo, di cui 1,1 milioni negli Stati Uniti. Accuse che hanno irrigidito i già difficili rapporti tra i due Paesi e con la Cina che alla fine ha impedito una indagine seria da parte della Word Health Organization facendo sparire i ricercatori cinesi nei laboratori di Wuhan. Ricercatori che peraltro erano da anni in stretto contatto con i colleghi americani, i quali anni prima che la pandemia esplodesse, avevano espresso le loro preoccupazioni sui protocolli di sicurezza dei laboratori.
Il Washington Post aveva ricostruito la vicenda con le due ispezioni dell’addetto scientifico dell’Ambasciata americana a Pechino dopo che il Dipartimento di Stato era stato contattato dalle università americane, che svolgevano le ricerche insieme ai virologhi cinesi, per l’inconsistenza dei protocolli di sicurezza. I risultati delle indagini sono stati secretati dal Dipartimento di Stato.

La seconda ispezione, avvenuta il 27 marzo 2018, era stata anche pubblicizzata con un comunicato stampa in inglese dalla direzione dei laboratori di Wuhan che l’aveva messa sul proprio sito web. La delegazione statunitense era guidata da Jamison Fouss, console generale a Wuhan, e Rick Switzer, consigliere dell’ambasciata per l’ambiente, la scienza, la tecnologia e salute. Dopo l’esplosione della pandemia la notizia della visita è stata cancellata dal web, i ricercatori sono “scomparsi”, i direttori dei due centri di ricerca sono stati sostituiti. E i risultati dell’ispezione non sono mai stati resi pubblici dal Dipartimento di Stato.
Ora, l’Fbi e il Dipartimento dell’Energia affermano che la probabile origine è un incidente di laboratorio. Molta incertezza, invece, nelle altre quattro agenzie di intelligence statunitensi che hanno svolto le indagini.
In realtà ci sono più teorie sull’incidente di laboratorio. La più plausibile è che il virus sia fuoriuscito accidentalmente da un laboratorio di Wuhan, dove gli scienziati potrebbero averlo studiato, e forse ingegnerizzato, per scopi di ricerca. Questa teoria differisce dall’affermazione secondo cui gli scienziati di laboratorio hanno creato il Covid come arma biologica o che la Cina abbia fatto trapelare intenzionalmente il virus. Né gli esperti né i funzionari statunitensi prendono sul serio questa possibilità.
Le ricerche condotte nei laboratori di Wuhan sui pipistrelli, la mancanza di collaborazione, la distruzione delle prove, la scomparsa dei ricercatori cinesi rafforzano i sospetti che si sia trattato proprio di un incidente di laboratorio.
Conoscere le origini di Covid è importante. Se il virus sia stato propagato da un animale, studiare e monitorare la diffusione dei virus in natura potrebbe essere cruciale per prevenire la prossima pandemia. Se ha avuto origine in un laboratorio, potrebbe essere più importante migliorare la sicurezza e la protezione dei laboratori di virologia. Inoltre stabilire con certezza la data dell’incidente di laboratorio aiuterebbe a capire la velocità con cui il virus si è propagato.
Alcuni scienziati che inizialmente avevano respinto l’ipotesi dell’incidente di laboratorio hanno basato le loro opinioni su prove incomplete accettando la spiegazione che l’origine del virus fosse il mercato degli animali di Wuhan perché alcuni dei primi casi confermati, dal dicembre 2019, erano collegati a questo mercato. Ma i ricercatori hanno successivamente scoperto che il virus si sarebbe diffuso molto prima.
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