L’ex presidente Donald Trump ha chiesto a un tribunale federale di impedire all’ex vicepresidente Mike Pence di parlare al gran giurì su alcune questioni coperte dal privilegio esecutivo, come parte dell’indagine penale sugli sforzi per ribaltare la sconfitta elettorale di Trump del 2020.
L’executive privilege è la facoltà del presidente Usa di non rivelare informazioni, richieste da un altro potere per esigenze di sicurezza nazionale o per tutelare il principio di confidenzialità. Il Dipartimento di Giustizia aveva precedentemente chiesto a un giudice di far sì che Pence comparisse davanti al gran giurì, ha riferito la CNN la scorsa settimana.
La citazione cerca documenti e testimonianze relativi agli eventi del 6 gennaio 2021, quando il Campidoglio degli Stati Uniti è stato attaccato da rivoltosi pro-Trump mentre il Congresso si preparava a certificare i risultati delle elezioni del 2020.
In vista del voto di certificazione del Congresso, Pence ha dovuto affrontare un’enorme pressione da parte di Trump e dei suoi alleati per interrompere i piani dei legislatori per convalidare la vittoria di Joe Biden. In qualità di presidente del Senato, Pence è stato incaricato di presiedere il procedimento di certificazione.
Alla Convention dei conservatori, Donald Trump ha conquistato lo straw poll (il sondaggio informale) con il 62% delle preferenze, seguito a grande distanza con il 20% dal governatore della Florida Ron DeSantis, considerato il suo rivale potenziale principale. Seguono il businessman Perry Johnson (5%), l’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley (3%), l’imprenditore del biotech Vivek Ramaswamy, i senatori Ted Cruz e Rand Paul, l’ex segretario di stato Mike Pompeo, tutti con l’1%.
Tra i vicepresidenti preferiti svetta l’ex candidata a governatrice dell’Arizona Kari Lake col 20%, seguita da Ron DeSantis col 14%. Alle loro spalle Nikki Haley (10%), Vivek Ramaswamy e Mike Pompeo (entrambi col 6%), e la governatrice del South Dakota Cristi Noem (5%).