Un breve incontro nei corridoi, un contatto rapido e con toni freddi, ma che potrebbe aprire uno spiraglio nella risoluzione diplomatica della guerra in Ucraina. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha visto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov: è la prima volta che i due si parlano di persona dall’inizio della guerra in Ucraina.
A margine dei colloqui del G20, Blinken ha ribadito a Lavrov l’impegno degli Stati Uniti a sostenere Kiev, facendo pressione sulla Russia affinché revochi la sua decisione di sospendere il trattato nucleare New START e sollecitando il rilascio del prigioniero statunitense Paul Whelan.
Un incontro, quello tra i due, che la portavoce del ministro russo Maria Zakharova aveva inizialmente smentito, salvo poi correggersi sottolineando più volte come la richiesta di un colloquio fosse arrivata dagli Stati Uniti. “Blinken ha chiesto un contatto con Lavrov. Lungo la strada, durante la seconda sessione del G20, si sono parlati in movimento. Non ci sono stati negoziati, incontri e così via”.
Lo scambio, ha detto una fonte americana che ha chiesto di rimanere anonima, è durato meno di 10 minuti, a seguito dei quali gli Stati Uniti “mantengono la speranza che i russi si impegnino in un processo diplomatico che possa portare a una pace giusta e duratura”.
Pochi istanti prima, durante la sessione del G20, Blinken ha attaccato la Russia sostenendo abbia “deliberatamente e sistematicamente rallentato il ritmo delle ispezioni, creando un arretrato di navi che oggi potrebbero consegnare cibo al mondo”, facendo riferimento alle criticità emerse sull’esportazione del grano dal Mar Nero. “È imperativo che i grandi del mondo parlino in favore dell’estensione e dell’espansione dell’iniziativa sui cereali per rafforzare la sicurezza alimentare per i più vulnerabili”.
“Ho chiesto a Lavrov di mettere fine a questa aggressione ingiusta e lavorare ad una pace durevole”, ha poi detto Blinken in conferenza stampa. “Ho detto a Lavrov quello che l’Onu ha chiesto una settimana fa, ma Putin non ha mai mostrato interesse per la pace”.