Mentre la Turchia e la Siria fanno ancora i conti con i devastanti effetti del terremoto di magnitudo 7,8 che ha ucciso almeno 46.000 persone, domenica il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha annunciato 100 milioni di dollari di aiuti ai due Paesi da parte di Washington.
Il capo della diplomazia USA, che domenica ha sorvolato in elicottero alcune delle cittadine meridionali più colpite dal sisma insieme all’omologo turco Mevlüt Çavuşoğlu, ha dichiarato ai giornalisti presenti alla base aerea di Incirlik che la distruzione a cui ha assistito è “davvero difficile da esprimere a parole”, ma ha aggiunto: “Siamo qui per stare al fianco della popolazione di Turchia e Siria”.
Nell’ambito dell’ultima tranche di finanziamenti, il Dipartimento di Stato e l’USAID forniranno 50 milioni di dollari per gli aiuti umanitari e 50 milioni di dollari per le attività di risposta alle emergenze. L’ultimo pacchetto di aiuti porta così a 185 milioni di dollari il totale di aiuti statunitensi verso Turchia e Siria – a cui vanno aggiunti almeno altri 66 milioni donati da ONG private.
L’annuncio di Blinken arriva nelle stesse ore in cui le autorità turche hanno dichiarato lo stop a quasi tutte le operazioni di soccorso (tranne nelle province di Kahramanmaraş e Hatay – le due più colpite), dopo due settimane di scavi non-stop.
Il segretario di Stato USA è arrivato in Turchia poche ore dopo il faccia-a-faccia a Monaco di Baviera con Wang Yi, il capo della diplomazia del Partito Comunista Cinese. Oggi Blinken incontrerà il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, con il quale discuterà non solo di assistenza post-sisma ma anche dell’ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO – che è stato finora bloccato dal veto di Ankara.