L’egiziano Saif al-Adel è diventato il nuovo capo di Al-Qaeda dopo la morte di Ayman al-Zawahiri – il braccio destro di Osama bin Laden – nel luglio 2022.
A rivelarlo è stato un report delle Nazioni Unite confermato dal dipartimento di Stato statunitense – secondo cui, tra l’altro, al-Aden si starebbe nascondendo in Iran.
“La nostra valutazione è in linea con quella dell’ONU… offrire un rifugio sicuro ad Al Qaeda è un altro esempio dell’ampio sostegno dell’Iran al terrorismo, delle sue attività destabilizzanti in Medio Oriente e oltre”.
Dalla scorsa estate Seif al-Adel, ex ufficiale 62enne delle forze speciali egiziane, sarebbe perciò il leader “incontrastato” del gruppo militante jihadista – nonostante non ci sia ancora stata una nomina formale. A differenza dei suoi predecessori, che spesso si sono fatti riprendere sullo schermo mentre lanciavano le loro infuocate filippiche contro gli Stati Uniti, gli esperti affermano che Adel preferisca agire nell’ombra e occuparsi di affari militari. In passato Al-Adel avrebbe inoltre addestrato alcuni dei dirottatori dell’11 settembre.
Adel è stato incriminato nel novembre 1998 da un gran giurì federale statunitense per il suo ruolo negli attentati dinamitardi alle ambasciate statunitensi in Tanzania e Kenya, che hanno ucciso 224 civili e ne hanno feriti più di 5.000. Il programma Rewards for Justice del Dipartimento di Stato offre una taglia fino a 10 milioni di dollari per informazioni su di lui.