All’Università Luiss Guido Carli è andata in scena la terza edizione del Luiss Diplomatic Forum, l’evento annuale organizzato dall’Ateneo romano in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, incentrato quest’anno sui rapporti tra Italia e Stati Uniti.
Ad aprire l’evento l’ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti Mariangela Zappia, che è intervenuta con un videomessaggio spiegando come, dall’osservatorio di Washington “è evidente che la pandemia e l’invasione dell’Ucraina abbiano accelerato la ridefinizione della competizione globale, rendendola sistemica. In questo scenario, ciò che conta sono le alleanze e la cooperazione tra Paesi amici, che condividono valori e visione del futuro. Fondamentali sono quindi la nostra alleanza con gli Stati Uniti e il nostro ruolo di stimolo e impulso in Europa: due dimensioni legate a doppio filo, tanto più alla luce del deciso rilancio impresso dal Presidente Joe Biden alla partnership con l’Europa”.
“Altrettanto cruciale – ha proseguito – è il ruolo che l’Italia ricopre nel G7, che presiederemo nel 2024, e l’impulso che potrà dare in formati multilaterali più ampi, per orientare la governance globale in una direzione coerente con i principi che difendiamo. In uno scenario di competizione sistemica, è necessario che il legame transatlantico si traduca anche in una sempre maggiore capacità di costruire insieme i modelli economici e sociali del futuro, accompagnando alla coesione politica e militare un’azione di convergenza sul piano economico, nel commercio, negli investimenti, nella ricerca e nello sviluppo tecnologico. Perchè, vista da qui, la grande competizione è sempre più sul terreno della ricerca scientifica e dell’avanzamento tecnologico, dell’innovazione”.

“Per mantenere una posizione di leadership – ha concluso l’ambasciatrice – e per vincere le grandi sfide globali, dalle pandemie ai cambiamenti climatici, le democrazie devono fare fronte comune, non possono permettersi divisioni e tentazioni protezionistiche tra loro. Il fulcro di questa unità non può che essere il legame transatlantico. Non esistono al mondo due aree integrate al pari di Europa e Stati Uniti. La relazione transatlantica genera ogni anno 6000 milioni di dollari di scambi commerciali e impiega 16 milioni di lavoratori. Europa e Nord America sono insieme il più grande e ricco mercato al mondo”
Tanti gli esempi citati da Zappia a dimostrazione di quanto detto. Dal primo vaccino mRNA anti-Covid di Pfizer-BioNTech, nato da joint venture tra America ed Europa, a meccanismi quali il Trade & Technology Council (Ttc, ndr), che può diventare la cabina di regia per unire le forze e vincere la competizione sulle tecnologie emergenti.
Parole confermate anche dalla Lectio Magistralis tenuta dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che dopo le polemiche dovute ai commenti di Silvio Berlusconi sul presidente ucraino Zelensky, ha ribadito come il governo abbia “una posizione chiara” in materia di guerra. “Noi siamo dalla parte del diritto internazionale, della libertà dell’Ucraina, dell’Europa, della Nato e dell’Occidente, ma vogliamo anche che questo conflitto finisca. La guerra finirà soltanto se l’Ucraina non verrà sconfitta, perché al contrario non si farà una pace, ma una resa”.
“La politica estera italiana ha due stelle polari – ha concluso il Ministro – l’Europa e le relazioni transatlantiche”.