Qualche giorno fa Biden lo aveva promesso: “Diteci di cosa avete bisogno e ve lo daremo”. E così nelle ultime ore la Casa Bianca ha stanziato giovedì una tranche iniziale di 85 milioni di dollari in aiuti umanitari immediati per le vittime del terremoto in Turchia e in Siria.
Nello specifico, i fondi dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) saranno utilizzati per costruire alloggi, attrezzature per ripararsi dal freddo, oltre a fornire cibo, acqua e medicinali.
La direttrice dell’agenzia, Samantha Power, ha già ordinato il dispiegamento di un Disaster Assistance Response Team (DART), che attualmente opera dalle città turche di Adiyaman, Adana e Ankara. La squadra è composta da circa 200 persone, tra cui esperti di recupero, 159 addetti alla ricerca e al salvataggio, e 12 cani.
Intanto il bilancio delle vittime della serie di terremoti è salito a circa 23.000 – di cui il grosso nella Turchia meridionale (19.000) e il resto dalla Siria (4.000).
La catastrofe umanitaria causata dal sisma ha inoltre spinto Washington a sospendere temporaneamente alcune sanzioni economiche al regime siriano di Bashar al-Assad. In una circolare diffusa dal Dipartimento del Tesoro USA, si stabilisce infatti una “licenza generale per autorizzare gli sforzi di soccorso in caso di terremoto in modo che coloro che forniscono assistenza possano concentrarsi su ciò di cui c’è più bisogno: salvare vite e ricostruire”.
Dalle macerie emergono soprattutto cadaveri – colpa di fame, disidratazione e ipotermia. Ma a volte anche qualche bella notizia: come il salvataggio di una neonata ancora attaccata al cordone ombelicale della mamma – morta appena dopo il parto. Dal momento che Aya (questo il suo nome) è l’unica sopravvissuta della sua famiglia, la piccola sarà ora affidata allo zio. Ma c’è anche la storia di Adnan Muhammed, un giovane di 17 anni che è stato estratto vivo dopo 94 ore dalle macerie di un edificio crollato nella città turca di Gaziantep, vicino all’epicentro del sisma. Il giovane avrebbe lottato contro la disidratazione bevendo la propria urina, ed è al momento ricoverato in ospedale.