Tre persone sono state arrestate per aver pianificato l’assassinio su commissione di una giornalista iraniano-americana invisa al regime degli ayatollah. Tre le persone arrestate – di cui due negli Stati Uniti e una in Repubblica Ceca attualmente in attesa di estradizione. Ad annunciarlo è stato venerdì mattina il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland.
Secondo l’accusa, i piani per uccidere Masih Alinejad, residente a Brooklyn, sarebbero iniziati già nel 2021 – quando i membri di un’organizzazione criminale proveniente dall’Europa dell’Est sarebbero stati reclutati dall’intelligence di Teheran per compiere l’omicidio su commissione.
La partecipazione di questo gruppo al complotto è stata diretta da un uomo di nome Rafat Amirov, il leader del gruppo, che vive in Iran e “che è stato incaricato di prendere di mira la vittima da individui in Iran”, si legge nell’accusa.

Non è la prima volta che la vita di Alinejad, residente a Brooklyn, viene messa in pericolo. Lo scorso agosto un uomo di origini iraniane era stato arrestato dall’FBI a New York dopo essere stato scoperto con un fucile d’assalto AK-47 fuori dall’abitazione dell’attivista dissidente. Nel 2021, inoltre, quattro agenti segreti iraniani avrebbero pianificato il rapimento della 46enne, un’accusa che le autorità di Teheran definiscono “priva di fondamento”.
La donna lavora come presentatrice della versione persiana di Voice of America, ed è una delle principali voci del movimento femminista iraniano. Recentemente, sui propri canali social Alinejad ha condiviso con i suoi milioni di fan alcuni filmati di donne che infrangono le rigide regole della teocrazia degli ayatollah.