Un uomo di origini iraniane è stato arrestato dall’FBI a New York dopo essere stato scoperto con un fucile d’assalto AK-47 fuori dall’abitazione di un’attivista dissidente nei confronti del regime di Teheran.
Secondo quanto si legge nei documenti della corte federale di Manhattan, che è incaricata del caso, l’imputato si chiama Khalid Mehdiyev e a fine luglio si sarebbe appostato per due giorni fuori dalla casa a Brooklyn della giornalista iraniano-statunitense Masih Alinejad. Secondo il resoconto dell’FBI, in un’occasione la presunta spia dei servizi iraniani avrebbe inoltre tentato di forzare la porta d’ingresso, non riuscendoci.
Interrogato dagli agenti, Mehdiyev ha ammesso di possedere l’AK-47 e di essersi trovato a Brooklyn “per cercare qualcuno”, decidendo poi di non rispondere alle domande e chiedendo di chiamare un avvocato. Mehdiyev è inoltre accusato di possedere una pistola con matricola abrasa.
Non è la prima volta che la vita di Alinejad, residente a Brooklyn, viene messa in pericolo. Già l’anno scorso, secondo la procura locale, quattro agenti segreti iraniani avrebbero pianificato il rapimento della 46enne – malgrado le autorità di Teheran definiscano le accuse di un loro coinvolgimento come “prive di fondamento”.
La donna lavora come presentatrice della versione persiana di Voice of America, ed è una delle principali voci del movimento femminista iraniano. Recentemente, sui propri canali social Alinejad ha condiviso con i suoi milioni di fan alcuni filmati di donne che infrangono le rigide regole della teocrazia degli ayatollah.
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