“Gli Stati Uniti invieranno in Ucraina 31 carri armati Abrams, l’equivalente di un battaglione. E’ una cosa molto importante perché rafforzerà la capacità dell’esercito ucraino di difendere il proprio territorio” ha detto il presidente Joe Biden dalla Casa Bianca dando l’annuncio con accanto il segretario di Stato, Anthony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin.
Biden ha sottolineato che gli Abrams sono “i carri armati più potenti al mondo” e la loro fornitura rafforzerà la capacità di Kyiv di difendersi e le permetterà di raggiungere i suoi obiettivi strategici.
“Ho avuto una lunga conversazione con Olaf Scholz, Emmanuel Macron, Rishi Sunak e Giorgia Meloni. Siamo uniti nel sostegno all’Ucraina” ha proseguito il presidente. “Aiutiamo l’Ucraina a difendersi. La nostra non è un’offensiva contro la Russia. Gli Usa e l’Europa sono totalmente uniti nel sostegno all’Ucraina, a dispetto di Putin che si aspettava che ci saremmo separati. Noi siamo uniti”, ha ribadito Biden, affermando che il sostegno occidentale a Kiev “non è per attaccare” ma per difendere. “Non permetteremo – ha aggiunto – che una nazione strappi un territorio a un’altra”.
L’invio degli Abrams, ha assicurato Biden, “non rappresenta una minaccia per la Russia, non è un’offensiva contro la Russia, aiutiamo l’Ucraina solo a difendersi, deve combattere equipaggiata al meglio”. “Putin si aspettava che l’Europa e gli Stati Uniti avrebbero allentato le decisioni. Si aspettava che il nostro sostegno all’Ucraina si sbriciolasse nel tempo. Si sbagliava”, ha proseguito Biden, “questi carri armati sono la prova ulteriore del nostro impegno nei confronti dell’Ucraina. Tutto questo è per la liberta'”.
L’addestramento dei militari ucraini all’uso degli Abrams inizierà “il prima possibile”, ha agiunto il presidente che ha voluto chiarire che “la Germania non mi ha costretto a cambiare idea”.
“Le truppe russe – ha concluso – devono tornare al luogo in cui appartengono, la Russia. Questa guerra potrebbe finire oggi, è quello che vogliamo tutti: la fine della guerra”.
Biden ha quindi precisato che gli Stati Uniti inizieranno “al più presto” l’addestramento dei militari ucraini nell’utilizzo di questi mezzi, sottolineando che “servirà tempo” prima che i carri vengano dispiegati sul terreno di battaglia.
Biden ha assicurato che l’invio dei carri armati “non è una minaccia offensiva” contro la Russia, ma servirà ad aiutare l’Ucraina a “difendere la sua sovranità”. “E’ di questo che si tratta – ha sottolineato – Aiutare l’Ucraina a difendere e proteggere il suo territorio. Non è una minaccia offensiva alla Russia, non c’è una minaccia offensiva”. Poi il presidente è tornato a dire che “questa guerra dovrebbe finire oggi, questo è quello che tutti noi vogliamo, mettere fine a questa guerra”.
“Accolgo con grande favore la decisione del presidente Biden, di fornire carri armati Abrams all’Ucraina”, scrive in un tweet il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, “gli alleati della Nato sono uniti nel sostegno all’autodifesa dell’Ucraina. Insieme ai Challenger del Regno Unito e ai Leopard 2 della Germania, questo può fare una differenza significativa per respingere l’invasione Russia”.
Il carro armato M1 Abrams è stato progettato dalla Chrysler Defense, società venduta nel 1982 alla General Dynamics Land Systems. E’ prodotto in tre stabilimenti in Alabama, Florida e Pennsylvania. Entrato in servizio per la prima volta nel 1980, è stato usato in combattimento nella guerra del Golfo, all’inizio degli anni Novanta. In quell’occasione vennero schierati circa duemila Abram, e durante la guerra ne vennero distrutti 9, ma nessuno a causa di un’azione nemica.
Secondo il rapporto del General Accounting Office sulle prestazioni degli Abrams nella Guerra del Golfo, gli equipaggi dei carri armati hanno riferito di aver subito colpi frontali diretti dai T-72 dell’allora produzione sovietica, senza riportare quasi alcun danno. Gli Abrams sono poi stati impiegati anche in Iraq e in Afghanistan, venendo costantemente aggiornati.
L’ultimo modello M1A2 pesa più di 70 tonnellate, è alimentato da un motore a turbina AGT1500 da 1.500 cavalli, in grado di portare il carro a 70 chilometri orari, consuma 700 litri di carburante per 100 km e questo rende necessario che siano risolti problemi di approvvigionamento e rifornimento ed è armato con un cannone principale da 120 millimetri, capace di distruggere un edificio a quasi quattro chilometri di distanza, una mitragliatrice M2 calibro 50 e una coppia di mitragliatrici M240 da 7,62 millimetri. Inoltre, sono protetti da una corazza composita Chobham, un composto da piastrelle di ceramica racchiuse all’interno di una struttura metallica e incollate a una piastra di supporto e diversi strati elastici. A causa dell’estrema durezza delle ceramiche utilizzate, offrono una resistenza superiore contro i proiettili anticarro ad alto potenziale esplosivo (HEAT) e frantumano i proiettili nemici all’impatto. Grande attenzione è stata riservata alla protezione dell’equipaggio grazie al deposito munizioni separato e pesantemente protetto.
Le capacità offensive si basano sul cannone da 120 mm asservito a un sofisticato e affidabile sistema di stabilizzazione e condotta del tiro: il carro può sparare senza difficoltà anche in movimento con elevata precisione, grazie a un telemetro laser, sensori atmosferici e calcolatore balistico. Gli apparati di visione comprendono un dispositivo di visualizzazione dell’immagine termica che consente di operare anche di notte.
Strategicamente consentono una mobilità e un’agilità nelle operazioni di terra altrimenti impossibile. Con il loro intervento, infatti, i soldati possono contare su operazioni di copertura praticamente immediate, senza dover attendere l’impiego di aerei o elicotteri per i conseguenti bombardamenti richiesti da terra sulle aree e i bersagli ritenuti a rischio.
Gli Stati Uniti si sono impegnati a fornire 250 Abrams alla Polonia in cambio dei vecchi carri sovietici T70. Finora ne sono stati consegnati 25.