Al termine di un’udienza di 90 minuti, un giudice di Atlanta non si è pronunciato sull’opportunità di rilasciare le conclusioni del grand jury speciale che ha indagato sui tentativi di Donald Trump e dei suoi alleati per ribaltare la vittoria elettorale di Joe Biden in Georgia.
“Non è semplice – ha detto Robert McBurney, il giudice della contea di Fulton che ha esaminato la vicenda – Penso che il fatto che abbiamo dovuto discutere per 90 minuti se rendere pubblica un’indagine per le presunte interferenze di un ex presidente per cercare di ribaltare un risultato elettorale sia di per se già un fatto straordinario. La mia proposta è di pensarci un po’ e poi di contattare entrambe le parti se avrò domande specifiche per le quali vorrei ulteriori informazioni”, ha detto McBurney, aggiungendo che se lui deciderà di rendere pubblica la relazione, ne darà avviso prima di farlo. “Nessuno – ha detto McBurney – si sveglierà apprendendo la notizia dai giornali”.
Diverse organizzazioni dei media hanno chiesto a McBurney di rilasciare il documento, che potrebbe stabilire se i giurati ritenessero che Trump e i suoi alleati abbiano commesso crimini quando hanno fatto pressioni sui funzionari in Georgia per ribaltare la vittoria di Biden.
Fani Willis, il procuratore distrettuale della contea di Fulton che ha avviato le indagini, si è opposta alla pubblicazione del rapporto, dicendo: “Vogliamo assicurarci che tutti siano trattati in modo equo e pensiamo che i futuri imputati vengano trattati in modo equo, non è appropriato a questo tempo per pubblicare questo rapporto”. Ha anche aggiunto che “la decisione è imminente” sui risultati del rapporto.
In Georgia le conclusioni di un grand jury speciale devono essere mandate a un grand jury “normale” per far scattare i rinvii a giudizio. I giurati del graandd jury speciale, all’unanimità, avevano votato per rendere pubbliche le loro conclusioni.