Le mamme dicono sempre che le mode ritornano. Lo fanno quando le figlie rubano i vestiti per uscire la sera e loro, tutte soddisfatte, si compiacciono di quanto gli abiti comprati trent’anni prima siano ancora popolari tra i giovani.
Non solo i vestiti, però, rispettano la regola della ciclicità: da qualche tempo il mantra vale anche per la tecnologia. Prima si è assistito alla rinascita dei vinili, poi delle polaroid da trenta scatti. L’ultima in ordine di tempo è quella dei telefoni pieghevoli, i flip phone in voga negli anni ’90.
Dispositivi piccoli e leggeri, molto diversi dai maxischermi dei cellulari che i grandi produttori mettono in commercio ogni anno. Costano anche poco, alcuni solo 20 dollari nei grandi rivenditori come Walmart e Amazon e appaiono nei video di TikTok di giovani che fanno di tutto per renderli più attraenti con cover, sticker e modifiche estetiche.
“I’m team flip phone revolution”, ha twittato giovedì Camila Cabello, tra le cantanti più popolari della nuova generazione. Con lei anche Dove Cameron, che ha raggiunto la fama con il programma “Liv e Maddie” di Disney Channel e ha da poco dichiarato di essere passata a un flip phone.

Perché oltre alla moda c’è anche una ragione sociale. Sono in tanti a rendersi conto di passare troppo tempo online. È facile perdersi sui social: ti siedi un attimo, apri un video, lo guardi quindici secondi e passi a quello dopo. Non ti annoi mai perché il portale sa esattamente cosa ti piace e non ti propone altro. Così, cinque minuti di svago diventano un’ora. Un’ora senza aver concluso nulla.
Con un flip phone, invece, questo rischio non c’è. Ed essendo una moda, porta anche dei vantaggi relazionali.
Sammy Palazzolo, un 18 enne matricola all’Università dell’Illinois Urbana-Champaign intervistato dalla CNN, spiega il motivo dietro la scelta del suo gruppo di amici di passare ai telefoni pieghevoli. Il weekend si trovano a casa e mentre si preparano usano i loro telefoni tradizionali. Ascoltano la musica, rispondono ai messaggi, guardano qualcosa su Instagram.
Poi spengono tutto e per uscire prendono i flip phone. “Alle feste la gente dice: ‘Oh mio Dio, ma quello è un flip phone?’. Per il solo fatto di averli riusciamo a parlare con persone nuove: tutti lo adorano”.

Su questa storia Sammy ci ha fatto un video, che oggi ha più di 14 milioni di visualizzazioni e oltre 3 milioni di like, con hashtag che includono #BRINGBACKFLIPPHONES e #y2kaesthetic.
“Elimina tutti gli aspetti negativi del college – post sgraditi, foto tra i taggati in cui si è venuti male, messaggi indesiderati al momento sbagliato – ma mantiene tutte le funzioni indispensabili di un telefono, come chiamate e foto o video”.
Una tendenza che, come tutte, ha anche un riscontro economico. Quando un prodotto piace gli investitori non si fanno attendere. È stato così nel caso delle polaroid, che generano un mercato da miliardi di dollari e hanno come testimonial influencer popolarissime come Charlie D’Amelio ed Emily Ratajkowki e sarà così anche con i flip phone.
Per il 2025, l’International Data Corporation prevede saranno in grado di spostare volumi di affari per 29 miliardi di dollari, con una crescita annuale del 70%. Samsung ci ha visto lungo e ha già iniziato a cavalcare l’onda, proponendo però modelli da 1.000 dollari come il Galaxy Z Flip4 o addirittura da 1.800 come il Galaxy Z Fold4: solo nel 2021 ne ha venduti più di 9 milioni.
Nostalgia del passato o semplice tendenza, poco importa agli attenti osservatori del mercato. I flip phone sono di nuovo tra noi.