Anderson Torres, ex ministro della Giustizia di Jair Bolsonaro, è stato arrestato oggi al suo rientro a Brasilia dagli Stati Uniti.
Torres, che ricopriva l’incarico di segretario per la Sicurezza della capitale durante l’assalto alle sedi istituzionali democratiche di domenica scorsa da parte dei sostenitori dell’ex presidente, si è consegnato alla polizia federale ed è stato incarcerato sulla base del mandato emesso martedì scorso dalla Corte Suprema.
La Corte Suprema ha stabilito che l’attacco è potuto avvenire solo con la “connivenza e la partecipazione effettiva delle autorità competenti per la sicurezza pubblica e l’intelligence”. L’ex ministro si trovava in vacanza con la sua famiglia in Florida, come Bolsonaro, quando è avvenuto l’assalto, ed è stato immediatamente destituito insieme al governatore Ibaneis Rocha, anche lui un fedelissimo di Bolsonaro.
Il ministro della Giustizia, Flavio Dino, ha spiegato che il dispositivo di sicurezza nella capitale era stato cambiato poche ore prima della manifestazione, riducendo in modo significativo il numero degli agenti presente sulla “spianata dei ter poteri”. Inoltre, nei giorni scorsi è stato ritrovato a casa di Torres un documento della presidenza Bolsonaro – ormai noto come “il piano per il golpe” – in cui si denunciano presunte interferenze elettorali del Tribunale supremo elettorale con l’obiettivo di alterare i risultati che hanno sancito la vittoria del presidente Lula.