È stato un grande ritorno. Persino la pioggia violenta che si è abbattuta su Los Angeles tutta la notte, si è diradata per permettere alle limo, gli autisti, i vestiti lunghi i fotografi i giornalisti di tornare in full force all’Hilton e dare vita ancora una volta, per la 80esima volta, dopo le polemiche, gli scandali, le accuse di razzismo, di vittorie pilotate dei due anni passati, alla dorata, imbellettata, sbrilluccicante cerimonia dei Golden Globes Awards.
Iniziamo dalla fine. L’ultimo Golden Globe lo ha preso Spielberg, perché “The Fabelmans” è il migliore film dell’anno, e lo ha preso anche per la regia. E così sono cinque i globi d’oro per il maestro di Hollywood con quello dello scorso anno per il remake di “West Side Story” come migliore musical, e in precedenza per “Schindler’s List” nel 1993 e “Saving Private Ryan” nel 1998. Spielberg ha detto che a 74 anni era arrivato il momento di raccontare la sua storia, da dove veniva, e con i Fabelmans ancora una volta ha fatto centro.
Migliore comedy o musical è “The Bansheed of Inisherin” dello scrittore regista Martin McDonagh che ha vinto anche per la migliore sceneggiatura e che cinque anni fa si era aggiudicato il globo d’oro per “Three Billboards outside Ebbing, Missouri”.

Migliore serie televisiva è stata giudicata “White Lotus” e la sua star Jennifer Coolidge, che ha vinto come migliore attrice non protagonista in una serie, ha catalizzato attenzione e risate con il suo racconto autoironico e il suo grazie a tutti quelli che le hanno permesso di sopravvivere nel business con tante piccole parti per arrivare a questo momento. Qui ed ora, sembrava dire al suo primo premio dopo 40 anni di carriera.
E lo stesso tema del ringraziamento per un riconoscimento tardivo ma arrivato, per la chance in life che ormai si dava per persa, per il sostegno di colleghi e amici che hanno offerto lavoro quando tutto sembrava perduto lo hanno ripetuto in molti. Da Michelle Yeoh, bellissima attrice che a 60 anni pensava che i ruoli migliori, come gli anni, fossero ormai passati e invece da star dei film d’azione ha vinto per il ruolo drammatico in “Everything Everywhere All at Once”. A Colin Farrell che ha ringraziato il regista Martin McDonagh per aver cambiato la sua vita con il ruolo di “In Bruges” che gli ha offerto nel 2008. A Ke Huy Kuan che ha vinto come migliore attore non protagonista per ““Everything Everywhere All at Once” e ha ringraziato Spielberg per avergli dato la prima opportunità come attore da bambino in “Indiana Jones and the Temple of Doom”, dopodiché pensava che la sua carriera non avrebbe avuto più nessuna opportunità – finché 30 anni più tardi gli è stata data l’opportunità di interpretare il marito di Yeoh dai registi Daniel Kwan e Daniel Scheinert.

Il conduttore della serata Jerrod Carmichael ha preso in giro l’associazione dei giornalisti che organizza i Golden Globes, “non dico siano razzisti – ha spiegato – ma certo non avevano un membro nero finché non è morto George Floyd: e con questa informazione pensate poi quello che volete. Certo, ha detto in apertura di serata “ vi spiego io perché sono qui stasera: sono qui perché sono nero.” Ma con lui, con le star presenti e le poche assenti, Brendan Fraser e Cate Blanchett, con il tappeto rosso bagnato e i vestiti esagerati, pomposi, ondeggianti, i Golden Globes quest’anno hanno vinto. E con loro come al solito ha vinto anche lo stile italiano: Coolidge in Dolce e Gabbana, Yeoh in Armani, Eddie Redmayne in Valentino, Michelle Williams in Gucci e ancora e ancora.
I vincitori:
Best Picture, Drama – “The Fabelmans” (Universal Pictures)
Best Picture, Musical or Comedy – “The Banshees of Inisherin” (Searchlight Pictures)
Best Director, Motion Picture – Steven Spielberg (“The Fabelmans”)
Best Screenplay, Motion Picture – “The Banshees of Inisherin” (Searchlight Pictures) — Martin McDonagh
Best Performance by an Actor in a Motion Picture, Drama – Austin Butler (“Elvis”)
Best Performance by an Actress in a Motion Picture, Drama – Cate Blanchett (“Tár”)
Best Performance by an Actress in a Motion Picture, Musical or Comedy – Michelle Yeoh (“Everything Everywhere All at Once”)
Best Performance by an Actor in a Motion Picture, Musical or Comedy – Colin Farrell (“The Banshees of Inisherin”)
Best Supporting Actor – Motion Picture – Ke Huy Quan (“Everything Everywhere All at Once”)
Best Supporting Actress, Motion Picture – Angela Bassett (“Black Panther: Wakanda Forever”)
Best Television Series, Drama – “House of the Dragon” (HBO)
Best Television Series, Musical or Comedy – “Abbott Elementary” (ABC)
Best Performance by an Actor in a Television Series, Drama – Kevin Costner (“Yellowstone”)
Best Performance by an Actress in a Television Series, Drama -Zendaya (“Euphoria”)
Best Actress in a TV Series, Musical or Comedy – Quinta Brunson (“Abbott Elementary”)
Best Actor in a TV Series, Musical or Comedy – Jeremy Allen White (“The Bear”)
Best Supporting Actor, Television – Tyler James Williams (“Abbott Elementary”)
Best Supporting Actress, Television – Julia Garner (“Ozark”)
Best Limited Series, Anthology Series or a Motion Picture made for Television – “The White Lotus” (HBO)
Best Performance by an Actor, Limited Series, Anthology Series or Motion Picture made for Television – Evan Peters (“Monster: The Jeffrey Dahmer Story”)
Best Performance by an Actress, Limited Series, Anthology Series or a Motion Picture made for Television – Amanda Seyfried (“The Dropout”)
Best Performance by an Actress in Supporting Role, Limited Series, Anthology Series or a Motion Picture made for Television – Jennifer Coolidge (“The White Lotus”)
Best Performance by an Actor in Supporting Role, Limited Series, Anthology Series or a Motion Picture made for Television – Paul Walter Hauser (“Black Bird”)
Best Original Score, Motion Picture – “Babylon” (Paramount Pictures) — Justin Hurwitz
Best Picture, Non-English Language – “Argentina, 1985” (Argentina)
Best Original Song, Motion Picture – “Naatu Naatu” from “RRR” (Variance Films) — Kala Bhairava, M. M. Keeravani, Rahul Sipligunj
Best Motion Picture, Animated – “Guillermo del Toro’s Pinocchio” (Netflix)