E’ “solo” il quarto uomo più ricco della terra, dopo Bernard Arnault, Elon Musk e Gautam Adani, secondo la Bloomberg Billionaires list, ma è il primo filantropo al mondo. Bill Gates ha donato quest’anno 5 miliardi di dollari alla sua organizzazione, la Bill and Melinda Gates Foundation per continuare il lavoro di assistenza sanitaria in Africa, educazione scolastica, aiuti alle donne, iniziato nel 2000 insieme alla ex moglie.

Nelle sue intenzioni la fondazione dovrebbe terminare la sua missione e chiudere fra 25 anni, lo scopo principale era debellare le malattie infettive più pericolose e in genere tutte quelle che acuiscono gli squilibri del mondo, ha spiegato, e molto finora la sua fondazione ha fatto in questo senso. Solo negli ultimi mesi ha devoluto 912 milioni di dollari al Global fund per la lotta all’AIDS, tubercolosi e malaria e 1 miliardo e 200milioni all’iniziativa per sradicare la poliomielite nel mondo. Melinda French Gates, invece, ritiene che la fondazione debba continuare ad operare fino a 20 anni dopo la scomparsa dei fondatori per proseguire il lavoro iniziato. “Vogliamo che le risorse accumulate da Microsoft, finite nelle nostre mani, ritornino alla società. Io e Bill pensiamo da tempo che non possiamo predire i problemi che ci saranno fra 100 anni così come non potevamo prevedere quello che è successo negli ultimi 5 anni.” Problemi che la fondazione non può combattere da sola per questo nel 2010 Melinda ha creato The Giving Pledge, organizzazione cui hanno aderito 230 fra i più ricchi del creato, che si sono impegnati a devolvere la maggior parte delle loro sostanze ad organizzazioni di carità in vita o dopo.

A The Giving Pledge hanno aderito Michael Bloomberg, Mark Zuckerberg e molti altri fra cui MacKenzie Scott, l’ex moglie di Jeff Bezos che, dal divorzio dal fondatore di Amazon, ha iniziato un costante lavoro di restituzione alla società. “Darò finché la cassaforte sarà vuota” ha detto e, in soli 3 anni e mezzo, ha devoluto più di 14 miliardi di dollari e cioè più della metà del suo patrimonio valutato in 24 miliardi a oltre 1600 organizzazioni no profit – l’ultima è stata 436 milioni all’Habitat for Humanity International, per far fronte alla crisi globale degli alloggi.
Scott è al sesto posto nella lista dei donatori più generosi di quest’anno, i genitori di Jeff Bezos, Jackie e Mike, figurano al terzo. Hanno donato 710 milioni di dollari alla Fred Hutchinson Cancer Center per la ricerca clinica e immunoterapica. Jeff invece, non figura. Non ha firmato il Pledge, e, forse solo perché geloso della fama conquistata dalla ex moglie, ha di recente annunciato alla CNN che avrebbe donato in vita la maggior parte dei suoi 124 miliardi di dollari. Ma finora la donazione più importante che ha fatto è stata di 100 milioni di dollari, circa lo 0,08 % della sua ricchezza, alla cantante country Dolly Parton, da devolvere a suo piacere.

Il titolo di Mr Scrooge 2022 sembra essere stato vinto però da Elon Musk, che in uno scambio twitter con il direttore del World Food Program si era impegnato a donare 6 miliardi di dollari necessari per mettere fine alla fame nel mondo, per poi venir meno dalla sua promessa senza pentimenti. In risposta alle critiche Musk ha detto che già le sue aziende sono filantropiche perché esistono “per il bene del futuro dell’umanità”. Poi ha affermato che i suoi colleghi miliardari usano la filantropia solo per farsi pubblicità, e infine a fine novembre ha detto di aver donato 5.7 miliardi in carità, senza specificare quale e come. Se fosse vero Musk comparirebbe al secondo posto fra i più generosi del creato dopo Bill e Melinda. Ma il suo nome non è pervenuto.