Fine della corsa per Andrew Tate, il controverso influencer e kickboxer celebre per i suoi discorsi motivazionali impregnati di misoginia. Giovedì, infatti, la polizia rumena ha fatto irruzione in una villa condivisa da Andrew e da suo fratello Tristan nel Paese est-europeo per arrestarli con la doppia accusa di stupro e traffico di esseri umani.
In un video pubblicato sui social, si possono notare diversi poliziotti in equipaggiamento tattico perquisire l’abitazione prima di condurre Tate e il fratello in un’auto. Oltre a pile di denaro contante, durante il raid nell’abitazione gli agenti hanno rivenuto diverse pistole, un tirapugni, un’accetta e alcune spade di varia lunghezza.
Secondo il Daily Mail, le accuse si riferiscono allo scorso aprile, quando i due fratelli avrebbero trattenuto due giovani donne – una statunitense e una rumena – all’interno della stessa villa e contro la loro volontà, sottoponendole ad “aggressioni fisiche e pressioni mentali”.
Secondo gli inquirenti, l’episodio farebbe parte di una più ampia e organizzata rete criminale il cui scopo era quello di “sfruttare sessualmente” le vittime della banda, costringendole girare video pornografici che venivano poi diffusi attraverso le piattaforme dei social media.
La polizia ha interrogato i fratelli per cinque ore l’11 aprile prima di rilasciarli. A tradirsi sarebbe stato lo stesso influencer, che in un video pubblicato sui suoi profili social prima del blitz avrebbe dato conferma alle forze dell’ordine rumene di essere nel Paese, facendo scattare l’operazione.
L’arresto dei fratelli Tate arriva a poche ore dalla lite virale tra l’influencer e l’attivista ambientale Greta Thunberg, dopo che Tate aveva provocatoriamente taggato la giovane svedese in un post che mostrava le 33 supercar dell’ex kickboxer nato a Chicago. Dopo che Tate le aveva chiesto di dargli il suo indirizzo, l’attivista aveva affidato a Twitter una risposta altrettanto provocatoria: “Certo, manda pure un’e-mail a moc.ativanuittaf.” @oloccip-acledemordnis