Volodymyr Zelensky cerca la sponda dell’Italia sui sistemi anti-aerei vitali per difendere l’Ucraina dagli attacchi russi. Dopo una telefonata con Giorgia Meloni, il leader ucraino ha riferito che la premier lo ha informato che a Roma si valuta la questione della fornitura di sistemi di difesa aerea a protezione dei cieli ucraini.
Da Palazzo Chigi, il presidente del consiglio ha rinnovato il pieno sostegno del governo all’Ucraina in ambito politico, economico, umanitario e anche militare. Meloni ha poi confermato la sua intenzione di recarsi a Kiev con l’arrivo del nuovo anno, invitando Zelensky a venire in visita a Roma dopo il recente viaggio a Washington.
Il presidente ucraino ha ringraziato l’Italia per la solidarietà e il supporto e lodato lo stanziamento del governo italiano di ulteriori 10 milioni di euro in aiuti. Dall’Italia, infatti, c’è “il massimo impegno per ogni azione utile per arrivare ad una pace giusta per la Nazione ucraina”, sottolineano da Palazzo Chigi, nonostante la pace sia ancora lontana.
Dal governo arrivano anche le parole del Ministro della Difesa Guido Crosetto, che ricorda come non sia ancora iniziata la costruzione del sesto decreto sull’invio di armi in Ucraina. “Kiev sta chiedendo da mesi un supporto contro gli attacchi aerei su obiettivi civili: case ospedali, scuole, centrali elettriche. Se sarà possibile certamente li aiuteremo a difendersi: la Russia ha superato un confine che non doveva superare”.
“Se sarà possibile – spiega Crosetto – perché la fornitura deve essere compatibile con la possibilità di avere queste armi e di darle a Kiev efficienti e funzionanti. I razzi non li trovi al supermercato come un barattolo di Nutella, sono sistemi complessi per i quali sono necessari tempi lunghi di produzione. Non puoi dire: ‘okay, domani vado e compro cento missili’. Non ci sono. Dunque se diamo sistemi di difesa aerea all’Ucraina, dobbiamo prenderli dalle nostre scorte e lo dobbiamo fare senza sguarnirci e con la certezza della qualità”.