I parlamentari della Commissione d’inchiesta della Camera che indagano sull’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio stanno valutando la possibilità di raccomandare al Dipartimento di Giustizia di perseguire penalmente l’ex presidente Donald Trump per il tentativo insurrezionale e per aver ostacolato un procedimento ufficiale complottando una congiura per frodare gli Stati Uniti. Lo scrive il New York Times che ha intervistato una persona che ha familiarità con la questione che non ha parlato a condizione di non essere citato.
I parlamentari della Commissione sono rimasti ieri sera alla Camera fino a notte inoltrata per dibattere su questa decisione. Fino ad ora e non è specificato esattamente quali accuse specifiche la commissione avrebbe deferito al Dipartimento di Giustizia.
I commissari ccomunque hanno fatto sapere che lunedì pomeriggio si riuniranno pubblicamente per rendere pubbliche le loro raccomandazioni.
Secondo Fox News, una seconda persona che ha familiarità con le deliberazioni dei parlamentari della Commissione d’Inchiesta ha confermato che la commissione stesse preparando l’invio al Dipartimento di Giustizia della richiesta contenente le tre accuse. Gli avvocati della Commissione hanno sostenuto, secondo quella persona, che questi tre reati penali sono quelli per i quali hanno il maggior numero di prove e testimonianze.

Questa decisione non è inaspettata. Liz Cheney, la congresswoman repubblicana del Wyoming che è il vicepresidente del comitato, ha accennato per mesi all’invio delle richieste penali al Dipartimento di Giustizia sulla base delle ampie prove e le numerose testimonianze che la Commissione d’Inchiesta ha raccolto da quando è stata formata nel luglio 2021.
“Non puoi inviare una folla armata al Campidoglio, non puoi sederti per 187 minuti e rifiutarti di fermare l’attacco mentre è in corso. Non puoi inviare un tweet che inciti a ulteriori violenze”, ha detto Cheney a proposito di Trump durante una trasmissione di “Meet the Press” della NBC.
Il presidente della Commissione d’Inchiesta, il congressman Bennie Thompson, la scorsa settimana aveva detto che oltre all’assalto e alle violenze e ai tentativi di bloccare la riunione al Campidoglio per certificare la vittoria di Biden alle elezioni presidenziali, ci sono altre violazioni penali ed etiche che meritano un esame più approfondito da parte degli inquirenti federali. Incluse violazioni per l’uso di fondi elettorali per finanziare il comizio Stop the Steal del 6 gennaio.
Sebbene non abbiano alcun peso legale, le raccomandazioni della Commisssione d’Inchiesta si aggiungerebbero alle pressioni politiche sul Dipartimento di Giustizia che ha già nominato Jack Smith come Special Counsel per indagare sulle azioni di Trump sia sul suo coinvolgimento nel tentativo insurrezionale, sia sui dossier top secret portati via dalla Casa Bianca quando ha lasciato il suo incarico presidenziale.

“Il reato più grave in termini costituzionali è il tentativo di rovesciare un’elezione presidenziale e aggirare l’ordine costituzionale architettando un complotto per tentare di sovvertire il risultato elettorale”, ha detto ai giornalisti la scorsa settimana il parlamentare Jamie Raskin, che fa parte della Commissione. “Inoltre ci sono tutta una serie di reati correlati sia all’assalto che alla preparazione del tentativo insurrezionale”.
Nel corso delle indagini, la Commissione d’Inchiesta ha formulato raccomandazioni al Dipartimento di Giustizia per diversi stretti collaboratori di Trump che si sono rifiutati di testimoniare. Per Steve Bannon c’è stata la condanna a 4 mesi di carcere. Anche un altro, l’ex consigliere di Trump Peter Navarro, è stato accusato e dovrebbe essere processato il mese prossimo. Il Dipartimento di Giustizia, tuttavia, ha rifiutato di incriminare altri due importanti collaboratori di Trump, Mark Meadows e Dan Scavino, anch’essi deferiti dalla Commissione d’Inchiesta per essersi rifiutati di testimoniare.
Nella riunione che i commissari terranno lunedì ci sarà anche un’anteprima della relazione finale della Commissione, che dovrebbe essere pubblicata mercoledì.
Il rapporto finale, condensato in otto capitoli, esporrà le conclusioni sull’attacco e sui tentativi di bloccare la certificazione elettorale della vittoria di Biden dopo aver ascoltato le testimonianze di oltre mille persone e raccolto centinaia di prove.