Barry e Honey Sherman, a Toronto, li conoscevano tutti. Barry era un uomo d’affari, presidente e amministratore delegato di Apotex Inc, con un patrimonio stimato da Forbes di 3,2 miliardi di dollari: il 12° uomo più ricco del Canada.
Poi, in quello che sembrava un giorno come tanti, il 15 dicembre 2017 un agente immobiliare scoprì i loro cadaveri accanto alla piscina che avevano nel seminterrato. Erano seduti uno accanto all’altro, con due cinture legate al collo e attaccate a una ringhiera. Barry aveva 75 anni, sua moglie 70.
Sulla loro morte fin da subito i dubbi iniziarono a moltiplicarsi. Chi poteva aver voluto la morte di due filantropi così famosi e influenti nella comunità? A distanza di cinque anni, nonostante i continui lavori degli investigatori, non è ancora stato effettuato alcun arresto.
Ma i familiari non perdono la speranza. Questa settimana, in occasione dell’anniversario degli omicidi, il figlio degli Jonathon 35 milioni di dollari a chi riuscirà a trovare il colpevole.
“Questa settimana ricorre il quinto anniversario della morte dei miei genitori – ha dichiarato Jonathon – Da allora ogni giorno è stato un incubo. Sono stato sopraffatto dal dolore, dalla perdita e dal dispiacere e questi sentimenti non fanno che aumentare”.
“La chiusura del caso non sarà possibile finché i responsabili di questo atto malvagio non saranno consegnati alla giustizia – ha aggiunto – Spero di effettuare presto questo pagamento, perché mi permetterà finalmente di guarire dal dolore”.
La ricchezza, i vasti investimenti e l’attività benefica degli Sherman li videro incrociare le strade con le élite economiche e politiche del Canada. Ai loro funerali parteciparono migliaia di persone, tra cui il Primo Ministro Justin Trudeau e Kathleen Wynne, premier della provincia dell’Ontario.
Durante la cerimonia, fu proprio Jonathon a salire sul palco di fianco alle sue tre sorelle e a smentire pubblicamente le ipotesi di suicidio dei genitori.