Sam Bankman-Fried, l’ex CEO del gigante delle criptovalute FTX, è stato arrestato alle Bahamas.
L’arresto, ha dichiarato il Procuratore Generale delle Bahamas, “ha fatto seguito alla ricezione di una notifica formale da parte degli Stati Uniti che hanno presentato accuse penali contro SBF e probabilmente chiederanno la sua estradizione”.
Dal crollo di FTX, i procuratori federali del Distretto Sud di New York hanno iniziato a indagare su Bankman-Fried. Le fonti hanno confermato lunedì che le accuse provengono dal Distretto Sud di New York.
“Le Bahamas e gli Stati Uniti hanno un interesse comune nel ritenere responsabili tutti gli individui associati alla FTX – ha detto il Primo Ministro delle Bahamas Philip Davis – che potrebbero aver tradito la fiducia del pubblico e infranto la legge. Mentre gli Stati Uniti stanno perseguendo accuse penali contro la SBF, le Bahamas continueranno le proprie indagini normative e penali sul crollo di FTX, con la costante cooperazione dei propri partner di polizia e di regolamentazione negli Stati Uniti e altrove”.
È probabile che gli Usa, arrivati a questo punto, chiedano anche l’estradizione di Bankman-Fried, che le autorità del Paese caraibico hanno già detto esaudiranno non appena sarà la richiesta formalmente depositata.
Bankman-Fried è sull’isola da quando Ftx ha richiesto la bancarotta assistita. L’ex amministratore delegato aveva spostato la sede della società a Nassau, capitale delle Bahamas, nel 2021 e nelle ultime settimane il 30enne si è lanciato in un’offensiva mediatica con una serie di interviste virtuali per spiegare la sua verità, facendo pubblicamente mea culpa per gli errori che hanno spinto Ftx alla bancarotta causando ingenti perdite agli investitori.