Via da Facebook tutte le news pubblicate dai media statunitensi. È questa la minaccia che Meta, società holding del colosso social, ha rivolto ai mezzi d’informazione con sede negli States.
La società di Menlo Park è infatti indispettita da un progetto di legge attualmente all’esame del Congresso di Washington, che permetterebbe ai media americani di contrattare con il social network come un’unica entità, massimizzando così i loro profitti.
La proposta di legge, formalmente nota come Journalism Competition and Preservation Act (JCPA), è stata presentata dalla senatrice Amy Klobuchar del Minnesota e gode di un (raro) sostegno bipartisan. Se attuato, il regolamento sarebbe paragonabile a quello che ha costretto Facebook a interrompere temporaneamente l’accesso ai post di notizie in Australia.
Un rappresentante di Meta, Andy Stone, ha dichiarato: “Saremo costretti a considerare la possibilità di rimuovere completamente le notizie dalla nostra piattaforma qualora il Congresso approvasse una misura sui media mal concepita come parte della legislazione sulla sicurezza nazionale”.
I sostenitori della norma argomentano che Meta ha generato enormi introiti durante l’epidemia, parte dei quali proprio grazie alle news, mentre molti quotidiani sono stati penalizzati. Da Meta ribattono invece che, al contrario, Facebook è la principale piattaforma social a promuovere le news e queste ultime costituiscono peraltro una minima parte dei proventi complessivi della società.
Una norma simile a quella allo studio dei legislatori USA è entrata in vigore in Australia nel marzo 2021 e per un breve periodo le notizie sono state oscurate da tutte le feed di Facebook. Dopo aver ricevuto aspre critiche, l’azienda ha poi cambiato idea e ha negoziato un accordo con il governo australiano.