“Non sono d’accordo”.
Così Biden risponde, poco prima di partire all’Arizona, ai giornalisti che gli chiedono una reazione dopo che i vescovi cattolici hanno espresso la loro opposizione alla legge per i matrimoni gay che il Congresso si accinge ad approvare.
Le parole del presidente, che si è sempre dichiarato un grande cattolico, arrivano nel giorno in cui è atteso l’ok alla Camera del Respect for Marriage Act, già approvato la scorsa settimana al Senato grazie all’appoggio di 12 senatori repubblicani.
La Camera aveva già approvato la legge a luglio, anche in quel caso anche con 47 voti repubblicani, ma ora il testo deve fare un nuovo passaggio. “Per milioni di americani, questa legge proteggerà i diritti e le garanzie di cui le coppie Lgbt ed interrazziali ed i loro figli hanno diritto”, ha detto Biden la scorsa settimana dopo l’approvazione al Senato, sottolineando come si sia trattato di “un successo bipartisan”.
Il Respect for Marriage Act abrogherà la legge del 1996 il Defense of Marriage act del 1996 in cui si definiva il matrimonio come una relazione tra un uomo ed una donna. La legge prevede anche la protezione per i matrimoni interrazziali, proibendo a tutti gli stati di non riconoscere i matrimoni fatti fuori della stato per ragioni di sesso, razza, etnia e provenienza nazionale.
I vescovi cattolici hanno invece espresso preoccupazione per il fatto che una legge per il riconoscimento dei matrimoni gay possa mettere le organizzazioni cattoliche a rischio di discriminazioni. “La legge è negativa per i molti coraggiosi americani, fedeli e no, che continuano a credere nella verità del matrimonio difendendola in pubblico”, ha dichiarato il cardinale di New York Timothy Dolan.