Starbuck non si accontenta di alzare i prezzi dei suoi caffè: vuole anche la mancia. Ed è disposta a tutto pur di ottenerla.
La catena ha da poco introdotto un’opzione per aggiungere la “tip” quando si paga con la carta. I clienti sono ora dotati di pulsanti digitali per lasciare 1, 2, 5 dollari, un importo personalizzato o nulla. Una funzione che mette sotto pressione chi, solitamente, voleva limitarsi a pagare il proprio conto.
“Sono tirchia e non ho lasciato la mancia”, ha dichiarato al New York Post Laura Gonzalez, una paralegale di 42 anni in visita a New York da San Antonio, Texas. Giovedì ha preso un caffè in uno Starbucks di Times Square e ha rifiutato la mancia sulla tastiera. “È stato super imbarazzante”.
Chi proprio non può fare a meno della sua tazza bollente ha pensato di rivolgersi direttamente all’azienda. “19 dollari per due caffellatte e volete anche la mancia?”, ha twittato Amira Younis, una studentessa di 21 anni.
Anche chi si dice disposto a lasciare la mancia, cioè un premio per l’ottimo servizio ricevuto, non capisce perché doverla dare prima ancora di aver preso il proprio drink.
“Non ho ancora preso la mia bevanda – si lamenta un altro utente – perché dovrei lasciarti una mancia? Credo che questo allontani i clienti, soprattutto in un locale dove il servizio non è dei migliori. Ci si sente come se stessero eseguendo il servizio, di qualità o meno, in base a quanto gli hai lasciato”.
Sono addirittura gli stessi impiegati di Starbucks a non essere d’accordo con il nuovo sistema. Alcuni sostengono che crei interazioni imbarazzanti: come l’impiegata Tates Rylee, secondo cui il nuovo bottone sia causa di “ansia sociale”. Ha condiviso il suo pensiero in un video pubblicato su TikTok, che in poco tempo ha avuto oltre 6 milioni di visualizzazioni.
La protesta è talmente sentita che diversi clienti abituali hanno addirittura scelto di abbandonare la catena. Jill Guercio-Niebling, un’infermiera di 56 anni, ha recentemente deciso di boicottare quella che un tempo era la sua caffetteria preferita.
“Non c’è un barattolo delle mance nel mio reparto di terapia intensiva neonatale – ha detto – e lì salviamo delle vite! Questa storia delle mance ha superato il limite del ridicolo. Se voglio dare una mancia, la darò, ma così è una cosa troppo forzata”.