Il ministro della Giustizia Merrick Garland ha nominato Jack Smith, un ex procuratore federale, consulente speciale per determinare se debbano essere presentate accuse penali contro l’ex presidente Donald Trump in relazione a due indagini. La prima si concentra sul fatto che Trump abbia infranto la legge e ostacolato la giustizia in relazione alla rimozione di centinaia di documenti Top Secret dalla Casa Bianca trasferendoli alla sua residenza al club Mar-a-Lago in Florida. L’altra indagine è legata al tentativo insurrezionale del 6 gennaio da parte di una folla di sostenitori dell’ex presidente.
La nomina di Garland per un consulente speciale è stata dettata dalle preoccupazioni del ministro della Giustizia di poter essere accusato di conflitto di interessi se fosse stato lui a decidere se Trump dovrà essere processato.
La notizia era nell’aria da giorni e rende comprensibile la fretta dell’ex presidente Donald Trump nell’annunciare la sua terza candidatura per la Casa Bianca. Un altro dei suoi tranelli per rendere più politicizzato il lavoro del nuovo inquirente e continuare a presentarsi ai suoi sostenitori come un martire della giustizia corrotta.
John “Jack” Smith è stato un pubblico ministero alla Corte Penale Internazionale dell’Aia e in precedenza è stato il capo della sezione per l’Integrità Pubblica del Dipartimento di Giustizia, dove sovrintendeva alla corruzione pubblica e alle indagini relative alle elezioni.
Già in passato i sostenitori di Trump accusavano il Dipartimento di Giustizia di indagare su Trump per motivi politici, e alcuni repubblicani hanno lanciato l’idea di mettere sotto accusa lo stesso Garland se avesse portare avanti le inchieste contro l’ex presidente.
Il trambusto politico per le indagini su Trump si è intensificato questa settimana dopo che i repubblicani hanno conquistato il controllo della Camera. Durante la campagna elettorale lo avevano promesso e non hanno perso tempo. Il congressman Jim Jordan, uno dei più fedeli “mastini” dell’ex presidente, ha detto che al primo punto della prima riunione della Commissione Giustizia della Camera, che lui molto probabilmente presiederà, ha messo le indagini su Hunter Biden, il figlio del presidente. E a lui si è associato l’altro congressman repubblicano Jim Comer, che molto probabilmente presiederà l’Oversight Committee, il maggiore comitato investigativo della Camera, il quale ha annunciato che “il presidente non sarà chiamato a deporre sulle indagini del figlio. L’inchiesta riguarda solo su Hunter Biden”.
Secondo il Washington Post gli agenti federali che indagano sul figlio del presidente Biden, Hunter, hanno raccolto prove sufficienti per accusarlo di reati fiscali e una falsa dichiarazione relativa all’acquisto di armi. Il prossimo passo spetta che al procuratore federale in Delaware, nominato da Trump, che dovrà decidere sulla validità delle accuse.
L’indagine su Hunter Biden è iniziata nel 2018 ed è diventata un obiettivo centrale per l’ex presidente durante il suo fallito tentativo di rielezione del 2020. Inizialmente, l’indagine era incentrata sulle finanze di Hunter Biden relative a legami commerciali all’estero e alla sua attività di consulenza. Nel corso del tempo, gli inquirenti si sono concentrati sul fatto che non avesse dichiarato tutte le sue entrate e avesse mentito nella compilazione di un modulo per l’acquisto di una pistola nel 2018.
Dato l’intenso interesse politico per un’indagine criminale che coinvolge il figlio di un presidente in carica, il procuratore generale Merrick Garland ha chiarito che il procuratore federale nel Delaware, David C. Weiss, nominato da Trump alla fine del 2017, continuerà a supervisionare il caso.
Hunter Bidden è rimasto ferito quando era bambino in un incidente d’auto in cui persero la vita la madre Neilia e la sorella Naomi. Il fratello Beau, che era a bordo della vettura, rimase pure lui ferito. La tragedia lo ha profondamente tormentato e nel corso degli anni è stato più volte ricoverato in centri di riabilitazione per la tossicodipendenza.
Durante la campagna elettorale gli alleati di Trump hanno rivelato che il proprietario di un negozio di computer del Delaware aveva consegnato all’FBI un laptop di Hunter Biden. Trump e Rudy Giuliani hanno sostenuto che i dati sul laptop mostravano prove di affari non etici e probabilmente illegali.
La scorsa primavera il Washington Post ha scritto che due esperti di sicurezza informatica avevano esaminato migliaia di e-mail provenienti dal computer di Hunter Biden e scoperto che si trattava di comunicazioni autentiche.
L’indagine su Hunter Biden è proseguita con relativamente poco clamore negli ultimi mesi oscurata dalle indagini molto più ampie e pubbliche del Dipartimento di Giustizia e dell’FBI sui dossier Top Secret portati a Mar-a-Lago – e sull’indagine federale sui tentativi per ribaltare i risultati delle elezioni del 2020 .
Le iniziative imprenditoriali del giovane Biden hanno perseguitato a lungo la vita politica di suo padre. Trump e i suoi alleati lo hanno accusato di conflitti etici sia per le consulenze ad una compagnia del gas ucraina mentre suo padre era vicepresidente, sia per i suoi affari legati alla Cina.
In una telefonata del luglio 2019, Trump ha esortato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a indagare sia su Joe che su Hunter Biden. Una richiesta che ha portato al primo dei due impeachment di Trump.
I repubblicani hanno fatto pressioni sull’amministrazione Biden affinché nominasse un consigliere speciale per occuparsi delle indagini su suo figlio sostenendo che il passo fosse necessario per garantire la fiducia del pubblico nell’esito dell’indagine. Garland ha scelto di far proseguire le indagini a Weiss.