La Russia ha annunciato di aver sospeso la sua partecipazione all’accordo, raggiunto sotto l’egida dell’Onu in Turchia lo scorso 22 luglio, sull’esportazione del grano dall’Ucraina.
Una decisione resa necessaria, secondo il ministero della Difesa di Mosca, dopo “l’attacco terroristico” da parte di Kiev alla baia di Sebastopoli. “Tenendo conto dell’atto terroristico del 29 ottobre compiuto dal regime di Kiev con la partecipazione di specialisti britannici contro navi della flotta del Mar Nero e navi civili impegnate a garantire la sicurezza del corridoio del grano, la parte russa sospende la partecipazione all’attuazione degli accordi sull’esportazione di prodotti agricoli dai porti ucraini”.
L’obiettivo dei russi è infatti quello di attirare l’attenzione della comunità internazionale, compreso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sui recenti attacchi nel Mar Nero e nel Mar Baltico. A riferirlo è la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova.
L’Onu, tramite il portavoce del Segretario Generale Antonio Guterres, ha subito commentato la vicenda, dichiarando in una nota: “Abbiamo visto le notizie provenienti dalla Federazione Russa in merito alla sospensione della loro partecipazione all’Iniziativa del Mar Nero per i cereali, come reazione a un attacco alla flotta russa del Mar Nero. Siamo in contatto con le autorità russe su questo tema. È fondamentale che tutte le parti si astengano da qualsiasi azione che possa mettere a repentaglio l’Iniziativa del Mar Nero per i cereali: uno sforzo umanitario critico che sta chiaramente avendo un impatto positivo sull’accesso al cibo per milioni di persone in tutto il mondo”.
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