Dopo numerosi gli appelli della società civile, Adidas avrebbe deciso di cancellare la partnership con il rapper Kanye West, ora noto come Ye, alla luce delle recenti uscite antisemite di quest’ultimo. Lo rivelano alcuni documenti consultati martedì da Bloomberg.
West, le cui affermazioni nelle ultime settimane amplificato stereotipi e teorie del complotto, ha già subito pesanti ripercussioni per le sue parole: i suoi account su Twitter e Instagram sono stati limitati – circostanza che lo avrebbe spinto a voler acquistare la piattfaroma social di estrema destra Parler – mentre il marchio di moda Balenciaga avrebbe intenzione di interrompere i rapporti con lui. Non solo: la rinomata agenzia hollywoodiana CAA, che rappresentava Ye dal 2016, ha sciolto il suo contratto con l’artista.
Nonostante l’intensa pressione, all’inizio del mese l’azienda di abbigliamento sportivo non aveva preso ancora una decisione, sostenendo che la collaborazione con West fosse “in fase di revisione”.
In una della sue affermazioni più controverse, il rapper originario di Atlanta ha pubblicato su Twitter un post in cui dichiarava che sarebbe andato in regime di “defcon 3 con gli ebrei” (termine militare statunitense che indica l’aumento della prontezza di fronte a una minaccia), aggiungendo poi che “non posso essere anti-semita perché i neri sono in realtà ebrei. Anche voi ragazzi vi siete presi gioco di me e avete cercato di far diventare nero chiunque si opponga alla vostra agenda”.”
Per colpa di quelle poche righe ha perso anche il contratto con Gap. In una nota, la società ha annunciato annuncia l’intenzione di rimuovere tutti i prodotti Yeezy Gap dai suoi punti vendita e chiudere YeezyGap.com. “In settembre abbiamo annunciato la fine della partnership Yeezy Gap. I commenti del nostro ex partner e il suo comportamento mettono in evidenza il perché”, afferma Gap riferendosi ai commenti antisemiti di West. “L’antisemitismo, il razzismo e l’odio – conclude l’azienda – non sono tollerati”.
Durante il fine settimana, un gruppo di ignoti ha esposto cartelli antisemiti su una delle principali autostrade di Los Angeles, tra cui uno che recitava: “Kanye ha ragione sugli ebrei”.
L’ex marito di Kim Kardashian, da cui hanno preso le distanze anche l’ex moglie e le sue sorelle con messaggi di solidarietà alla comunità ebraica, è finito peraltro al centro anche di un’altra bufera. In un podcast, infatti, ha dichiarato di credere che la morte dell’afroamericano George Floyd sia stata dovuta al fentanyl e non allo strangolamento dela polizia, circostanza che ha spinto la famiglia di Floyd a volverlo citare in giudizio.