In una contea della Florida gravemente colpita dall’uragano Ian il mese scorso è stato segnalato un vertiginoso aumento di infezioni e decessi causati dai cosiddetti batteri “mangia-carne”.
Le autorità riferiscono di almeno 29 ricoveri e quattro decessi nella sola contea di Lee, la più popolata dalla Florida sud-occidentale, dove il terribile uragano di categoria 4 ha toccato terra il 28 settembre. La correlazione tra il disastro e la nuova emergenza sanitaria sembra essere confermata da un altro dato: tutte le diagnosi, ad eccezione di due, sono avvenute in seguito all’uragano.
Secondo gli esperti, le alluvioni causate da Ian erano in buona parte composte da liquami caldi del tipo in cui abitualmente prolifera il batterio mangia-carne, scientificamente noto come “Vibrio vulnificus”, che sarebbe poi entrato nel corpo dei contagiati attraverso ferite aperte.
Le autorità sanitarie della contea di Lee hanno perciò invitato i residenti a “essere sempre attenti ai potenziali rischi associati all’esposizione di ferite aperte, tagli o graffi sulla pelle ad acqua calda, salmastra o salata”. “Le fuoriuscite di liquami, come quelle causate dall’uragano Ian, possono aumentare i livelli di batteri”, si legge in un comunicato. “Con l’evolversi della situazione post-uragano, la popolazione dovrebbe adottare tutte le precauzioni contro le infezioni e le malattie causate dal Vibrio vulnificus”.
Secondo i dati del dipartimento sanitario statale, quest’anno in Florida si sono verificati 65 casi e un record di (almeno) 11 decessi dovuti al batterio, di cui quasi la metà sarebbero collegati all’uragano Ian. Un aumento impressionante rispetto al 2021, quando erano stati registrati 34 casi e 10 decessi.
Il Vibrio vulnificus è il principale responsabile della fascite necrotizzante, una malattia che provoca la rottura dei tessuti (da qui l’appellattivo) “mangia-carne”. Circa un paziente su cinque affetto da Vibrio vulnificus muore, a volte appena uno o due giorni dopo essersi ammalato.