Almeno 15 detenuti sono morti e altri 20 hanno riportato ferite a seguito di una violentissima rivolta avvenuta all’interno del carcere di Latacunga, nell’Ecuador centrale, già teatro di episodi analoghi in passato.
A riportarlo sono le autorità carcerarie del Paese andino, secondo cui lo scontro sarebbe iniziato per colpa di gruppetti di narcotrafficanti nazionali e internazionali in continua lotta tra di loro per il potere e i diritti di distribuzione della droga. Molti di loro avevano a disposizione pistole e coltelli.
Nel 2021 l’Ecuador ha sequestrato un record di 210 tonnellate di stupefacenti, principalmente cocaina proveniente dalle vicine Colombia e Perù (che ne sono i maggiori produttori l mondo), da spedire verso Stati Uniti e Europa.
L’enorme struttura penitenziaria, una delle più grandi del Paese, è situata alla periferia della città meridionale di Latacunga ed ospita circa 4.300 detenuti.
Da febbraio 2021 la struttura è stata teatro di sette scontri tra prigionieri, che hanno provocato la morte di oltre 400 persone. A pesare è anche il sovraffollamento cronico delle carceri ecuadoriane, progettate per “ospitare” al massimo 30.000 persone in 53 centri di reclusione, laddove il numero reale è sopra i 53.000. Per questo motivo ad agosto il presidente Guillermo Lasso ha avviato un censimento dei detenuti per migliorare le condizioni di vita di fronte al sovraffollamento carcerario.