Un’indagine commissionata dalla U.S. Soccer sugli abusi commessi nella National Women’s Soccer League ha portato alla luce nuove accuse di cattiva condotta verbale, emotiva e sessuale ai più alti livelli dello sport.
L’indagine è durata oltre un anno ed è stata condotta dall’ex vice procuratore generale degli Stati Uniti Sally Yates. “Il nostro lavoro ha rivelato una lega in cui gli abusi e la cattiva condotta sono diventati sistemici, coinvolgendo squadre, allenatori e vittime”, ha scritto Yates in un rapporto di 319 pagine. “Gli abusi nella NWSL sono radicati in una cultura più profonda del calcio femminile, a partire dai campionati giovanili che normalizzano gli allenamenti verbalmente violenti e confonde i confini tra allenatori e giocatrici”.
La U.S. Soccer ha incaricato Yates di condurre l’indagine dopo le accuse di molestie sessuali e di coercizione nei confronti di Paul Riley, allenatore di lunga data della NWSL e dell’allora allenatore dei Chicago Red Stars Rory Dames. Il rapporto di Yates, però, si spinge oltre. Ad essere incluso è anche l’ex mister del Racing Louisville Christy Holly, che chiamò una giocatrice, Erin Simon, per una sessione di allenamento dicendole che l’avrebbe toccata “per ogni passaggio sbagliato”.
La procuratrice e il suo team investigativo hanno intervistato più di 200 persone e hanno scritto di aver raccolto “un quadro inquietante fatto di manipolazioni che riguardavano il potere e ritorsioni contro coloro che hanno tentato di farsi avanti”.