La compagnia statunitense Juul, leader nella produzione di sigarette elettriche, ha accettato di pagare un risarcimento di 438,5 milioni di dollari nei confronti di 34 Stati, dove l’azienda avrebbe promosso l’utilizzo dei suoi prodotti tra i minorenni.
William Tong, procuratore generale dello Stato del Connecticut e principale fautore della causa nei confronti di Juul, ha dichiarato in una nota che i risarcimenti saranno impiegati per avviare programmi e iniziative tese a ridurre il consumo di tabacco a livello nazionale.
“Juul ha portato avanti campagne pubblicitarie ciniche e calcolate, che hanno contribuito a rendere dipendenti dalla nicotina le nuove generazioni: hanno promosso costantemente l’utilizzo dei loro prodotti tra minorenni, diffondendo informazioni poco chiare sul contenuto di nicotina e sul rischio di dipendenza”, si legge nel documento.
In base all’accordo, la società dovrà accertarsi di non coinvolgere minori nella pubblicizzazione dei propri prodotti: non saranno consentite pubblicità a bordo dei mezzi pubblici, non potra’ assumere influencer per promuovere le sigarette elettroniche e non potrà lanciare spot pubblicitari con attori di eta’ inferiore a 35 anni.