L’aspettativa di vita media negli Stati Uniti ha subito un ulteriore calo nel 2021, scivolando ai minimi dal 1996 e segnando la seconda contrazione annuale coincisa con la pandemia di Covid-19.
È quanto emerge dai dati provvisori pubblicati ieri dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc). Tra il 2020 e il 2021 l’aspettativa di vita media dei cittadini statunitensi è calata di quasi un anno a 76,1 anni, segnando assieme al 2020 il maggiore calo biennale nella storia del Paese da quasi un secolo a questa parte.
Le massicce campagne di vaccinazione intraprese per contrastare la pandemia di Covid-19 non sono bastate ad arginare un forte aumento della mortalità nel Paese, che i Cdc attribuiscono per oltre la metà – ma non esclusivamente – proprio al coronavirus.
Lo scorso anno gli Usa hanno anche registrato un ulteriore incremento del divario tra uomini e donne: i primi hanno visto ridursi la loro aspettativa di vita media a 73,2 anni, quasi sei in meno rispetto alle donne. Nel 2020 l’aspettativa di vita media negli Usa aveva subito un tracollo senza precedenti dalla Seconda guerra mondiale.
Tra i fattori che hanno contribuito alla mortalità figura anche l’aumento dei decessi legati all’abuso di sostanze stupefacenti, legato a sua volta all’aumento dell’isolamento sociale e delle ricadute economiche delle misure adottate per contenere la pandemia: nel 2020 i decessi per overdose negli Stati Uniti sono esplosi, registrando un balzo annuo del 30%.