La fiducia dell’opinione pubblica americana nei confronti dell’Fbi non è mai stata così bassa. A rivelarlo è un sondaggio realizzato da Rasmussen Reports, secondo cui ben il 53% degli elettori condivide la durissima accusa mossa all’agenzia dall’ex collaboratore di Trump, Roger Stone, secondo cui i servizi segreti sono diventati “la Gestapo personale” del presidente Joe Biden.
Il dato è calato ai minimi storici dopo il raid dell’agenzia investigativa federale nella residenza di Mar-a-Lago dell’ex presidente Donald Trump, effettuato da più di 30 agenti armati. Dalla rilevazione emergono dati ancor più significativi: l’opinione estremamente negativa dell’agenzia è condivisa persino dal 49% degli elettori indipendenti e dal 37% dei democratici, mentre è in disaccordo il 72% di chi si definisce di orientamento progressista.
Mentre è solo il 29% degli intervistati a dichiarare di avere più fiducia nell’Fbi dopo la perquisizione, il 70% degli elettori repubblicani ha risposto di aver cambiato opinione nei confronti dei servizi.

Tutto questo mentre uno dei portavoce di Trump, Taylor Budowich, ha dichiarato che l’ex presidente e i suoi rappresentanti legali hanno accolto con soddisfazione la decisione del giudice federale Bruce Reinhart di respingere la richiesta del dipartimento di Giustizia di non pubblicare l’affidavit, ovvero l’atto giurato asseverato da un pubblico ufficiale preposto avente valore di prova in tribunale.
Il portavoce ha aggiunto che “l’affidavit dovrebbe essere pubblicato nella sua interezza, data la propensione dei Democratici a ricorrere a omissioni per celare la corruzione del governo, come hanno fatto per la messinscena del Russiagate”. Il dipartimento di Giustizia si è opposto alla pubblicazione del documento, sostenendo che divulgarlo potrebbe mettere a repentaglio le indagini in corso.
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